Il professor Matteo Bassetti, primario di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, è stato ospite ieri sera in collegamento con il programma di Rai Tre, Cartabianca, in onda per la prima puntata della nuova stagione. Le prime parole sono dedicate al cambiamento ambientale e alle malattie infettive che si stanno diffondendo sempre di più: “Tutti abbiamo avuto notizia dei casi di West Nile, il virus delle zanzare, durante quest’estate, ed evidentemente anche questo è frutto del surriscaldamento globale del nostro Paese. Io non mi stupirei se nel futuro tornassero ad essere presenti in Italia alcune malattie scomparse, penso ad esempio alla malaria. Non è escluso che se continueranno a salire le temperature la zanzara che trasmette la malaria che nelle nostre latitudini non è più presente da tempo potrebbe tornare a fare la sua presenza e quindi potremo tornare ad avere altre malattie infettive che erano scomparse”.



“Le temperature elevate – ha continuato Bassetti – fanno sicuramente male, noi non siamo abituati a vedere certi tipi di microrganismi; la West Nile è un esempio ma gliene posso dire altri, pensi ad esempio a quello che sta succedendo con la tropicalizzazione del mondo, sempre meno zone rurali e sempre più urbanizzazione, si pensi alla febbre gialla, malattia che colpisce tipicamente le campagne ma che sta diventando una malattia delle città. Quindi noi questo mondo lo dobbiamo rispettare un po’ di più dal punto di vista del clima e del disboscamento, le malattie infettive e anche altre malattie dipendono strettamente da quanto sapremo rispettare questo mondo e mi pare che negli ultimi anni lo stiamo rispettando molto poco”. Bianca Berlinguer ha quindi incalzato Bassetti sulle promesse di Glasgow che sembrerebbero non rispettate: “Io non sono un esperto, ma credo che si debba affrontare il problema non solo dal punto di vista climatico e dell’inquinamento ma anche dal punto di vista della medicina, dobbiamo avere un atteggiamento globale nei confronti delle malattie portate dai cambi climatici. Nell’ultimo G20 si è parlato a lungo dei batteri resistenti agli antibiotici, altro grande problema della globalizzazione”.



BASSETTI: “VARIANTE CENTAURUS EVOLUZIONE NATURALE DEL VIRUS”

L’intervista a Bassetti è quindi voltata sul covid, a cominciare dalla nuova variante Centaurus che si palesa all’orizzonte: “Dobbiamo abituarci, è l’evoluzione naturale del virus, stiamo studiandolo come mai fatto in passato. Continueremo ad avere varianti, al momento quella si prospetta nel futuro è la Centaurus, che è una sottovariante di Omicron, che è più contagiosa ma i Paesi che l’hanno incontrata non hanno avuto aumenti di morti e casi gravi, e bisogna dire che alla fine questi vaccini, che oggi sono così bistrattati, ci hanno protetto da forma grave e morte, avremo voluto avere vaccini che ci proteggano dall’infezione ma meglio questi che nulla. Ci si sta lasciando andare in questi giorni ad un atteggiamento un po’ negazionista verso i vaccini”. Sulla quarta dose: “Sono stato fra i primi ad avere i dubbi, la campagna era un fallimento annunciato, non si vaccinano persone sotto l’ombrellone. La quarta dose oggi vada proposta alle persone fragili e anziani e invito tutti a vaccinarli. Abbiamo avuto 30 milioni di contagi quest’anno, e significa che hanno una vaccinazione naturale, quindi non ha senso una quarta dose per tutti”.



BASSETTI: “POLITICI NON SI DIVIDANO SULLA SCIENZA PER AVERE VOTI”

Quindi l’appello di Bassetti ai politici: “Per trovare qualche voto non dividiamoci sulla scienza, non andiamo contro la scienza, sarebbe uno schiaffo verso i sanitari che hanno lavorato in questi tre anni, sarebbe un errore clamoroso”. In chiusura il professore ha affrontato i temi della quartana light, di futuri nuovi lockdown e di una sua discesa in politica: “Ridurre i tempi dell’isolamento? Giusto ma tardiva, arriviamo per ultimi. Una decisione di buon senso verso la direzione di eliminarla completamente, il rischio è di trovarsi con tante persone in quarantena che non potranno neanche andare a votare a settembre”.

“Nuovi lockdown in futuro? Una cosa del passato che non si può più pensare di applicare, dobbiamo guardare avanti, il 98% della popolazione è protetta e può affrontare a viso aperto il virus. Disponibile ad essere ministro della salute? Non sono candidato, ma qualunque medico italiano se gli chiedesse un ruolo tecnico sarebbe contento di poterlo svolgere, ma io sono ben contento di fare quello che faccio e non ho smanie di fare politica”.