Matteo Bassetti ha le idee chiare in merito all’andamento della pandemia di Covid-19: “Speriamo che la variante Omicron sostituisca presto la variante Delta anche in Italia”, ha scritto in un post su Facebook. La riflessione del direttore della clinica Malattie Infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova arriva a fronte dell’analisi dei dati provenienti dal Regno Unito, dove ormai la nuova mutazione è prevalente.



“I dati inglesi sull’impatto della variante Omicron del Covid-19 sul sistema sanitario sono molto interessanti. Confermano un virus più contagioso, ma meno grave soprattutto tra i vaccinati. I dati infatti dicono che il rischio di ricovero è pari allo 0.4% dei nuovi casi e quello di morte dello 0.03%. Tra i ricoverati in ospedale la maggioranza poi sono non vaccinati. Delta in Italia sta invece ancora facendo penare”, ha sottolineato.



Bassetti: “Speriamo Omicron sostituisca Delta”. La diffusione della variante in Italia

Matteo Bassetti si augura dunque che la variante Omicron del Covid-19 sostituisca presto la variante Delta, in quanto più contagiosa ma meno aggressiva, per cui è indispensabile comprendere a quale punto di tale processo è l’Italia. Una settimana fa, secondo il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, la nuova mutazione rappresentava il 28% dei casi registrati nel Paese. Negli ultimi giorni, tuttavia, il dato potrebbe essersi ulteriormente innalzato: si stima infatti che i suddetti contagi raddoppino ogni due giorni.



A parlare del tema, nelle scorse ore, è stato Roberto Battiston, fisico dell’Università di Trento e coordinatore dell’Osservatorio dei dati epidemiologici in collaborazione con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Secondo i suoi calcoli, riportati da Sky Tg24, nel giorno di Natale i casi di variante Omicron erano pari al 45% del totale. “In Italia la Omicron si è fatta sentire nel momento particolare delle feste”, ha sottolineato. “I numeri dell’epidemia però crescono velocemente, mentre i dati sul sequenziamento sono scarsi e molto lenti rispetto alla velocità con cui si muove il virus”.