«I dati crescono rispetto a qualche settimana fa, ma siamo ben lontani da soglie di emergenza e preoccupazione assoluta». A predicare calma è il professor Matteo Bassetti, che non è preoccupato né dalla crescita dei contagi in Italia né dalla nuova variante sudafricana. «È giusto prendere provvedimenti, ma non bisogna dire che va tutto male. Il numero dei decessi e degli ingressi in terapia intensiva non sono paragonabili a quelli dell’anno scorso. La riduzione data evidentemente dalla campagna vaccinale si vede. Stiamo facendo anche molti più tamponi, quindi non siamo in una situazione d’emergenza, ma serve un ultimo sforzo, importante, cioè portare i non vaccinati alla vaccinazione», ha dichiarato l’infettivologo ai microfoni di Agorà. Nel corso del suo intervento ha promosso anche il Super Green Pass: «Potrebbe servire a convincere gli indecisi. Ma bisogna muoversi con le terze dosi. E siamo in pochi in Europa in questa situazione, siamo con Spagna e Portogallo».
Per quanto riguarda, invece, la variante sudafricana che sta allarmando gli esperti, il primario della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha spiegato: «Le varianti proliferano dove si vaccina poco, dove il virus circola liberamente. L’Inghilterra è diventata il produttore mondiale di varianti, ma è un problema anche degli stati africani. Bisogna stare attenti, ma no al terrorismo delle varianti. Dobbiamo vigilare».
LA FRECCIATA DI BASSETTI AI GIORNALISTI
Matteo Bassetti si è lasciato andare anche ad una polemica nel corso del suo intervento, prendendola con una parte di giornalisti. «Negli ultimi giorni impazzano giornalisti virologi, altri che fanno gli infettivologi, che dicono che dopo tre mesi il vaccino non funziona più, evitiamo di dire castronerie. L’articolo di cui si fa menzione, quello del British Medical Journal, dice che dopo tre mesi la copertura vaccinale inizia a decrementare. Ma non è come lo yogurt che poi scade, ma che inizia a scendere. E non va a zero, ci mette un po’ di tempo per scendere progressivamente». Il riferimento è allo studio su Pfizer, ma per l’infettivologo non serve una rincorsa alla terza dose, se non per over 60 e persone con comorbidità e fragilità.
Infine, ha ribadito di essere a favore dell’obbligo vaccinale: «Ma noi medici capiamo le difficoltà di tipo legislativo e politiche». Le mosse del governo però lo convincono: «Le categorie ora soggette all’obbligo sono imprescindibili per la vaccinazione, mi stupisco del fatto che non sia stato fatto prima. Si può ragionare per altre categorie, come tutti coloro che hanno contatti col pubblico. Anche sul pubblico impiego bisogna andare nella direzione degli altri Paesi. Questo che ha fatto il governo è un ottimo punto di partenza». Dunque, il voto di Matteo Bassetti per il Super Green Pass è 9, «perché è un ottimo incentivo alla vaccinazione. Nel giro di 2-3 settimane avremo un altro milione di persone vaccinate».