Il professor Matteo Bassetti torna a scagliarsi contro i negazionisti e no vax. “Siamo un po’ tutti esasperati, viviamo da oltre un anno in maniera diversa, ma l’operatore sanitario che dice che la vaccinazione obbligatoria è da nazisti mi fa paura”, ha dichiarato il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova nella puntata odierna di ‘Ore 14’ su Rai2. Gli operatori sanitari hanno, dunque, il dovere – anche morale – di vaccinarsi. “Io credo che il vaccino per chi lavora in ospedale sia una misura di dignità e tutela delle persone che si assistono. Non vaccinarsi è da nazisti”, ha aggiunto l’infettivologo. “È stata fatta una legge chiesta a gran voce, questo ha reso più sicuri i nostri ospedali”. Peraltro, lo Stato italiano ha scelto di partire da loro per rendere ancor più sicuri gli ospedali. “Io credo che sia stata un’opportunità da sfruttare, chi non l’ha colta dovrà vaccinarsi ora per l’obbligo”.



Questo è quanto previsto anche all’estero. “Io spero che si convincano che questo è l’unico strumento che abbiamo per sconfiggere la pandemia”. Per quanto riguarda invece le riaperture, Matteo Bassetti ritiene che il governo debba elaborare un percorso per ripartire in sicurezza progressivamente e seguendo i protocolli.



IL PROF BASSETTI SU CAMPAGNA VACCINALE

Il professor Matteo Bassetti si è espresso anche sul caos vaccini. Ad esempio, oggi la Danimarca ha deciso di sospendere definitivamente il vaccino AstraZeneca. “Io credo che la comunicazione non stia aiutando la campagna vaccinale. Bisogna essere molto rigorosi nello spiegare i rischi ed essere trasparenti nell’esporre i benefici. Per uscire dalla pandemia c’è solo un modo: vaccinarsi”. Inoltre, l’infettivologo ritiene che si debba ragionare diversamente in Italia rispetto a quanto accade all’estero: “Non siamo gli Stati Uniti che hanno a disposizione centinaia di milioni di vaccini. Se noi diciamo noi ai vaccini di AstraZeneca e Johnson&Johnson avremo grosse difficoltà nella campagna vaccinale, quindi dobbiamo ragionare diversamente”.



Il timore di Matteo Bassetti è che ci sia ben altro dietro: “Io penso sia in corso una guerra commerciale e me ne dispiaccio, perché la scienza dovrebbe andare oltre queste logiche e lavorare sempre per il bene del paziente. Se perdiamo di vista l’obiettivo, allora abbiamo già perso la battaglia ancor prima di averla combattuta”.