La guerra in Ucraina sta provocando un’ondata di profughi che potrebbe avere serie ripercussioni sulla pandemia di covid. Numerosi i virologi che hanno esternato la propria preoccupazione in questi giorni, fra cui anche Matteo Bassetti, direttore di malattie infettive del San Martino di Genova, ospite ieri sera della trasmissione di Rai Tre, Cartabianca: “La situazione in Ucraina mi preoccupa moltissimo anche a livello sanitario e infettivologico. L’Ucraina è vaccinata al 35% per il Covid e avevano già focolai di poliomielite”.
Al momento la priorità è quella di mettere al sicuro quanta più gente possibile in fuga dall’Ucraina, ma nel contempo non bisognerà dimenticarsi che vi è una pandemia in corso, di conseguenza servirà un attento controllo sanitario. Del resto, come ha spiegato anche il professor Pregliasco parlando a Un Giorno da Pecora, il popolo ucraino ha una media di vaccinazione contro il covid molto bassa, circa il 33%, e ciò necessita un intervento rapido, per lo meno per quanto riguarda gli “sfollati” che giungeranno nel nostro Paese: un controllo sanitario accurato, un tampone e probabilmente un vaccino per i non ancora immunizzati.
BASSETTI E LO “SFOGO” SOCIAL: “DI COVID NON SI PARLA PIU’”
Bassetti ha quindi cercato di mantenere acceso il riflettore sul covid, senza dimenticarsi appunto dei contagi ancora alti non solo in Italia ma in tutto il mondo, e ricordando che la pandemia non è finita anche se ha certamente allentato la presa: “Dispiace constatare come in Italia – ha scritto stamane il professore sulla sua pagina Instagram – il termometro del COVID-19 sia stabilito nelle redazioni di giornali e televisioni. Fino ad una settimana fa, 4/5 delle notizie e dei commenti erano sul COVID. Era un errore parlarne troppo prima, come è oggi un errore aver cancellato in pochi giorni il tema dalla attualità del nostro paese”.
“Con questi salti repentini nella comunicazione si finisce di alimentare complottismo e negazionismo. In effetti il Covid volge in ritirata dai nostri ospedali – ha concluso il camice bianco genovese – l’indice RT continua a scendere e anche il rapporto positivi/tamponi. E’ evidente che in questo scenario occorrerebbe accelerare maggiormente sull’alleggerimento delle restrizioni”.