È vero e proprio scontro in tv, senza esclusione di colpi, tra l’infettivologo Matteo Bassetti e Paolo Brosio nel corso della trasmissione Zona Bianca, andata in onda su Rete4. In collegamento con lo studio, Bassetti ha detto la sua sulle ultime novità in campo farmaceutico contro il Covid-19, con alcuni prodotti che ancora non hanno avuto l’ok da parte di Aifa ed Ema per entrare nelle terapie contro il Coronavirus, ma incalzato dalle domande ad un certo punto è sbottato puntando il dito contro Paolo Brosio.
“I farmaci non vengono fuori da qualche sistema nebuloso, ma hanno fatto tutte le rigorose sperimentazioni arrivando fino alla fine e ora si spera siano disponibili per tutti. È diverso da altre cure che vengono propagandate” ha spiegato Bassetti. Allora Brosio lo ha incalzato: “Perché per i vaccini l’approvazione è stata rapidissima e invece per i farmaci anti-Covid no? Da una parte si accelera e dall’altra no, qualcuno può pensare che si favorisca il vaccino. Per i vaccini ci vogliono anni, qua li hanno approvati in pochi mesi e non sono efficaci o risolutivi“. Bassetti non si è frenato: “Lo conosce un farmaco che ha il cento per cento di efficacia? Io non lo ho ancora conosciuto. Se lei ce l’ha il farmaco ideale prende il premio Nobel. Perché un antibiotico che funziona al cento per cento non esiste, un anti-tumorale che funziona al cento per cento non esiste, un anti-ipertensivo che funziona al cento per cento non esiste. Questa è la medicina, mi spiace. Sennò si va a chiedere il miracolo a Lourdes. E non non facciamo i miracoli”.
Bassetti vs Brosio: “L’ultimo farmaco anti-tumorale sì, quello per il Covid no”
Il dibattito tra Matteo Bassetti e Paolo Brosio non si è fermato qui. Nel corso della trasmissione Zona Bianca Brosio ha messo in dubbio l’efficacia dei vaccini, facendo innervosire i presenti in studio: “Sono stati testati sperimentalmente, prima andavano testati in laboratorio, poi sugli scimpanzé e poi sull’uomo. I vaccini non sono efficaci e risolutivi, è stato proposto come la panacea di tutti i mali e non è così. È uno dei mezzi per combattere il virus, ma non è risolutivo”. Bassetti è stato in silenzio, ma aveva comunque precisato: “La tecnologia mRna non è datata 2020, ma 2008. Chi lavorava sull’mRna messaggero ci ha lavorato anche per Sars ed Ebola, ha dovuto solo innestare un virus diverso. Evitiamo di dire che abbiamo fatto un salto nel buio, è una fandonia. Grazie a questa tecnologia avremo vaccini importanti, fonda le sue radici in oltre 12 anni di storia”.
Lo stesso infettivologo del San Martino di Genova aveva infatti spiegato: “Utilizziamo sempre i due forni, quando l’ultimo farmaco per curare il tumore della zia arriva lo usiamo subito, quelli contro il Covid invece no? Le aziende che producono sono sempre le stesse, ricordo che fanno più business con chi si ammala di coronavirus e non con i vaccini. Il ricovero in terapia intensiva costa tra i 30 e i 60.000 euro”.