“Feminazismo”, così Roy Den Hollander definiva il “dominio delle donne”. Ed è uno dei motivi per i quali l’avvocato del New Jersey ha ucciso il figlio della giudice Esther Salas e ferito gravemente il marito prima di suicidarsi. Apertamente misogino, l’uomo si è introdotto nell’abitazione della giudice travestito da fattorino della FedEx per compiere la sua vendetta. Si descriveva come un «anti-femminista», aveva citato i nightclub che offrivano sconti alle donne e il governo federale per le leggi a difesa delle donne dalla violenza. Aveva fatto causa anche alla giudice Salas, che definiva una «pigra e incompetente nominata da Obama». L’aveva anche accusata di essersi unita a «organizzazioni che cercavano di convincere l’America che i bianchi, in particolare i maschi bianchi, erano barbari, e tutti quelli di una carnagione più scura della pelle erano vittime». La polizia ha trovato online un memoriale di 1.700 pagine in cui l’avvocato, a cui due anni fa era stato diagnosticato un cancro, ha raccontato la fantasia di violenza una giudice donna che aveva presieduto le udienze del suo divorzio.
UCCIDE FIGLIO DI UNA GIUDICE PER VENDETTA “FEMINAZISMO”
Anche se la polizia americana non si è sbilanciata sul movente, spesso Roy Den Hollander si era scagliato contro la giudice Esther Salas e aveva parlato di “feminazismo”. Così definiva il potere acquisito dalle femministe contro cui si opponeva anche attraverso cause che intentava contro quelli che definiva i “privilegi delle donne”. Come se non bastasse, sul suo sito internet aveva pubblicato un appello rivolto agli uomini per «combattere i propri diritti prima di non averne più». Aveva fatto causa anche ad un’università che teneva corsi di studi sulle donne. Nel 2015 invece fu coinvolto nella causa riguardante una donna che voleva essere inclusa nella procedura per l’arruolamento riservata solo agli uomini. «L’unico problema di una vita vissuta troppo a lungo sotto il feminazismo è che un uomo finisce con così tanti nemici che non riesce nemmeno a contarli», affermava l’avvocato che ha poi compiuto il delitto, ferito gravemente il marito della giudice e si è suicidato.