Lite per le poltrone in casa Movimento 5 stelle: stavolta nel senso letterale del termine, perché l’oggetto del contendere sono i posti prenotati alla Camera dei Deputati, in ossequio alle misure anti Coronavirus che hanno imposto il distanziamento sociale e dunque la necessità di spazi più ampi per dare posto a tutti i deputati.
Nel cosiddetto “corridoio dei passi perduti”, ad esempio, i giornalisti non possono più accedere perché sono stati ricavati posti aggiuntivi – al Senato ha spinto per questo Roberto Calderoli – per i deputati e proprio in questa zona si è scatenata una “battaglia” per la poltrona migliore, che ha infiammato gli animi all’interno del Movimento 5 stelle, come riferisce l’agenzia di stampa Adnkronos. In questa zona del palazzo di Montecitorio dal nome certamente suggestivo, infatti, i posti migliori vanno a ruba e così può accadere che di primo mattino, prima della seduta, qualche deputato decida di accaparrare per sé e per i propri colleghi le postazioni più in vista piazzando foglietti e bigliettini.
Scene degne del primo giorno di scuola oppure sul pullman per andare in gita, in entrambi i casi per accaparrarsi i posti più ambiti e con i migliori amici, oppure quando si cerca un posto in una partita oppure un concerto da tutto esaurito. Abitudine non particolarmente apprezzata da chi rimane a bocca asciutta, vittima della dura legge del “chi tardi arriva male alloggia”, che ricorda la battaglia per un posto al parcheggio del supermercato ma imposta in questa circostanza anche alla Camera.
LITE PER IL POSTO ALLA CAMERA, MALUMORE FRA I 5 STELLE
Qualcuno, rileva l’Adnkronos, non manca di sottolinearlo nelle chat interne ai singoli gruppi politici, con il Movimento 5 stelle che sarebbe in primo piano per le tensioni interne fra deputati pentastellati per la “corsa” al posto migliore.
Si apre così la caccia al “genio che ha prenotato mezzo Transatlantico“, così ‘ringhia’ una deputata puntando il dito contro il collega di partito accusato di mantenere un comportamento “imbecille” e “irrispettoso” che, spiega l’indignata deputata (di cui non si fa il nome), rischia di creare problemi non solo al gruppo del Movimento 5 stelle ma anche alle altre compagini parlamentari, le quali finirebbero ‘compresse’ dalla presenza dei deputati grillini rimasti senza posto.
Una vicenda dunque non solo di colore, ma che rischia di generare davvero delle tensioni in Parlamento. Per questo motivo dunque la prassi della corsa allo scranno migliore in Transatlantico non è sfuggita nemmeno ai vertici della Camera dei Deputati, tant’è vero che a partire da oggi, mercoledì 10 giugno, i commessi di Montecitorio vigileranno con solerzia affinché non vi siano prenotazioni multiple dei posti.