Le start-up tecnologiche sono al lavoro per rendere il riciclo delle batterie dei veicoli elettrici più pulito ed economico. Gli investitori stanno versando miliardi di dollari in impianti di riciclo a livello globale per prepararsi a un aumento delle confezioni smaltite, con le normative che prevedono un contenuto minimo riciclato nelle nuove batterie dei veicoli elettrici. I metodi tradizionali di riciclaggio delle batterie agli ioni di litio che alimentano i veicoli elettrici richiedono molta energia e comportano la combustione delle batterie usate a più di 1.400°C. Un gruppo di aziende, tra cui la GRST di Hong Kong, la OnTo Technology con sede nell’Oregon e il gigante chimico tedesco BASF, stanno lavorando a una tecnologia basata sull’acqua, vista come un’alternativa commercialmente valida e rispettosa dell’ambiente.



“Le batterie agli ioni di litio non sono state sviluppate per il riciclaggio. I pacchi delle auto elettriche sono un incubo”, ha spiegato Wojciech Mrozik, esperto di riciclaggio delle batterie presso l’Università di Newcastle. “Non sono unificati e contengono schiume e colla, che richiedono un enorme lavoro manuale per separarsi”. I leganti a base di acqua sono “il futuro” secondo l’esperto, che ha spiegato come siano “meno aggressivi per l’ambiente” rispetto ai loro omologhi chimici. Inoltre rendono i “metodi meno aggressivi per recuperare i metalli”, sottolinea il Financial Times.



Batterie a ioni di litio: la soluzione per il riciclo

Le start-up legate alle batterie hanno raccolto complessivamente 7,8 miliardi di dollari nel 2022, in calo rispetto ai 12 miliardi di dollari del 2021. La maggior parte delle batterie agli ioni di litio per le auto elettriche utilizza sostanze chimiche tossiche per legare i metalli agli elettrodi. Il tipico metodo di riciclaggio prevede la fusione delle batterie scartate o la loro dissoluzione in prodotti chimici aggressivi per rimuovere il legante e recuperare metalli come cobalto, nichel e rame come lega metallica.
Secondo il processo sviluppato dalla GRST di Hong Kong, le batterie usate possono essere sciolte in acqua per ottenere la cosiddetta massa nera di metalli preziosi che costituiscono i catodi e gli anodi. I tentativi passati di commercializzare leganti a base acqua sono falliti a causa delle scarse prestazioni della batteria. “In passato i solventi a base acqua non erano stabili quanto i solventi chimici”, ha affermato il cofondatore di GRST Justin Hung.



Gli studi hanno dimostrato che i leganti a base acqua possono causare corrosione, ma Hung ha affermato che GRST ha trovato la soluzione al problema. Infatti, secondo i test effettuati dai clienti, le sue batterie funzionano bene in termini di densità energetica, sicurezza e durata rispetto alle controparti a base chimica. Fino a questo momento, la maggior parte delle batterie agli ioni di litio vengono inviate agli impianti di gestione dei rifiuti o alle discariche: “Finora il riciclaggio non è stata una priorità assoluta per l’industria. La tecnologia esistente per il riciclaggio delle batterie agli ioni di litio non è operativa su larga scala”, ha affermato Sarah Montgomery, cofondatrice e amministratore delegato di Infyos, una società tecnologica per la catena di fornitura delle batterie. La situazione, però, sta iniziando a cambiare, visti anche i cambiamenti normativi guidati dall’UE.