Sarà il Sole a salvare la nostra democrazia secondo Roberto Battiston. Il fisico sperimentale ritiene che la società politica non sia però consapevole di quanto grande sia questa ricchezza, invece “l’industria ha già percepito l’enorme volume di affari, la sfida del secolo. In cinque anni il fotovoltaico ha ridotto i costi di quasi dieci volte“. Questo però, come ha avuto modo di spiegare nell’intervista al Fatto Quotidiano, non vuol dire che vada ringraziata solo l’industria privata: “L’anno scorso negli Usa sono stati investiti nel solare più di mille miliardi di dollari“. Invece da noi si spinge su carbone e gas algerino. “Già oggi un kilowattora prodotto dal carbone o dal petrolio costa il doppio rispetto a quello figlio del Sole“, aggiunge Roberto Battiston.

Neppure l’energia nucleare rappresenta una soluzione, perché “costerebbe tre volte in più di quella solare. È già fuori mercato“. Il problema allora è che il Sole appare lontano, invece dovremmo “solo attrezzarci di sfruttarlo ai costi più bassi possibili“. La questione è anche di visione, perché petrolio e gas rispondono alla necessità dell’oggi. Nonostante ciò, Roberto Battiston è fiducioso riguardo il futuro. “Prevedo che tra due, tre forse cinque inverni il Sole entrerà in tutte le nostre case“.

“EOLICO? DISTRIBUZIONE VENTI SUBISCE MANOMISSIONI CHE…”

Nel frattempo, in Francia si sta rendendo obbligatoria la copertura fotovoltaica di tutte le aree di parcheggio di una certa dimensione per ricavare dieci gigawatt, “l’equivalente della produzione di dieci centrali nucleari“, rimarca Roberto Battiston al Fatto Quotidiano. C’è un dibattito in corso sull’impatto, ad esempio, dell’energia rinnovabile sul paesaggio, ma a tal proposito il fisico evidenzia che “abbiamo dimensioni enormi di aree cementificate, di capannoni industriali, di zone dismesse da bonificare“, di conseguenza “non c’è ragione per coprire di silicio i terreni da coltivare“. Il ruolo della politica è allora importante per frenare l’industria privata, per la quale sarebbe più profittevole puntare sul silicio al posto dei carciofi. “L’industria ha bisogno di regole altrimenti si allarga, arraffa, rompe gli argini“. Invece Battiston frena sulle pale eoliche: “Il vento non ha la forza del sole e gli effetti collaterali, non solo rispetto al paesaggio ma anche in relazione al clima, appaiono rilevanti“. Ad esempio, cattura e trattiene il vento, ma “la distribuzione dei venti subisce queste manomissioni che possono causare mutamenti climatici forzosi“. Dunque, il fisico punta tutto sul Sole: “Tempo cinque anni e la rivoluzione gialla sarà un fatto“.