Rispondendo alle domande della tv tedesca “Ardmediathek” ha parlato della difficile situazione in corso nella Chiesa di Germania dopo le dimissioni del Cardinal Marx, il capo dei vescovi tedeschi Mons. Georg Bätzing. Da Presidente della Conferenza Episcopale teutonica da mesi, fin prima dell’inizio del cammino sinodale, le sue posizioni sono spesso state allineate con quelle dei prelati più “progressisti” come Reinhard Marx ma non per questo ha suscito meno “choc” in lui la decisione dell’ormai ex vescovo di Monaco di rimettere il proprio incarico accusando la Chiesa di essere «ad un punto morto».



Per Bätzing il rischio di un possibile scisma non è un elemento da escludere: «stata una grande sorpresa, anche uno shock… sono costernato. Vi è naturalmente rispetto e tutto un insieme di sentimenti; del resto il cardinale aveva manifestato da diverso tempo che qualcosa stava fermentando e maturando in lui» (traduzione dell’intervista a cura di Re-Blog, il post della rivista “Il Regno”). Un qualcosa, quello del Cardinal Marx, che si avvicina ai sentimenti di molte cattoliche e cattolici in Germania: «il card. Marx rappresenta l’esame serio delle questioni sul tavolo, delle crisi che la Chiesa sta affrontando, e rappresenta il tentativo di dare risposte nuove. Sono costernato perché il card. Marx è stato colui che come un motore ha messo in moto il Cammino sinodale, ne ha portato di volta in volta le istanze a Roma e ha mantenuto i contatti. Di certo non potremo fare senza la sua voce, la sua forza, anche la sua forza intellettuale».



LA CRISI DELLA CHIESA IN GERMANIA: IL NODO SUL CELIBATO DEI PRETI

Dai casi di pedofilia alle richieste sul celibato dei preti, i matrimoni LGBT, le donne nella Chiesa e financo la Comunione ai divorziati: le istanze tra Berlino e Roma sono diverse e le “mancate” risposte della Santa Sede sono tra i principali motivi delle dimissioni del Cardinal Marx, tra i principali “oppositori” alla linea conservatrice promossa dal Papa Emerito Benedetto XVI. «Ora c’è bisogno di controllo a ogni livello dell’esercizio del potere nella Chiesa cattolica. Certo, il potere ci deve essere, altrimenti non si hanno possibilità creative, ma questo potere deve essere controllato. Poi c’è il tema del clericalismo, anche qui occorre approfondire il potere presbiterale, contenerlo, considerare con attenzione le cose, è una questione molto importante. E poi la questione delle donne nella Chiesa: dobbiamo progredire nella parità di diritti per le donne a tutti i livelli della vita della Chiesa, e questo non finisce alla frontiera del ministero sacramentale. Lo credo e lo spero», spiega ancora Monsignor Bätzing alla tv tedesca annunciando possibili “divisioni” con la Chiesa centrale in merito al tema delicato del celibato dei preti. «La domanda è se lo stile di vita celibatario dei preti cattolici ha un collegamento con le violenze sessuali. Le ricerche dicono che non c’è un collegamento diretto, tuttavia il celibato pone il prete in una situazione fuori dall’ordinario, spesso connessa con solitudine, che può causare situazioni che possono portare alle violenze», spiega il Presidente della Conferenza tedesca, concludendo «sono un sostenitore del celibato come stile di vita di Gesù. Un prete che vive il celibato in modo credibile, come testimone dell’esserci per la gente, è una benedizione per la Chiesa e per l’umanità. Ma non tutti possono farlo, e quindi questa è la domanda che ci dobbiamo porre: “Il celibato deve necessariamente essere collegato all’ordinazione sacerdotale?”. Non è necessario. Anche la Chiesa lo sa. Ma ci sono decisioni da prendere».

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