La delegazione Italia di Bayer, azienda leader nel settore della salute e delle scienze umane, è la prima azienda italiana nel suo settore di riferimento ad aver ottenuto il secondo livello della certificazione EDGE (livello II MOVE, su un totale di 3 previsti) per la Parità di Genere. Un riconoscimento che attesta e certifica quando la diversità, l’inclusione e l’equità siano importanti per il gruppo, che si è fissato a livello globale obiettivi per ora unici nel loro genere in tal senso.
Bayer, infatti, da anni si è fissata, a livello generale, di avere una popolazione aziendale femminile pari al 33% tra i top manager e al 50% per le posizioni manageriali, mentre entro il 2050 vuole raggiungere il 50% anche a livello dei top manager. La delegazione Italia, rispetto a questi obiettivi, è già riuscita ad avere un livello di occupazione femminile del 46% rispetto all’interezza delle persone occupate, del 47% tra i quadri, del 45% tra i dirigenti e del 50% per quanto riguarda i top manager. Il riconoscimento, insomma, permetterà a Bayer Italia di fare un ulteriore passo avanti nella Parità di Genere, confermando ulteriormente l’importanza degli obiettivi che si è fissata fino ad ora.
Monica Poggio: “Bayer mette al centro talenti, caratteristiche e competenze delle persone”
L’ingresso di Bayer nel secondo livello della certificazione sulla Parità di Genere è arrivato in seguito ad un’attenta e rigida valutazione su diversi aspetti che comprendono: la distribuzione tra uomini e donne in tutti i business/funzioni e a tutti i livelli aziendali, l’equità salariale, l’efficacia delle politiche e delle azioni sviluppate per promuovere una crescita professionale equa. Tutti i dipendenti, inoltre, sono stati invitati a rispondere ad un sondaggio per valutare la loro percezione ed esperienza sulla tematica dell’inclusione e della parità di genere in azienda.
Monica Poggio, Amministratrice Delegata di Bayer, commentando il riconoscimento ha sottolineato che si tratta di “un traguardo frutto di un impegno costante volto a creare un contesto organizzativo in cui parità di genere, inclusione, diversità e integrazione sono valori condivisi da tutti. La chiave di questo percorso, che continuerà in futuro, è di non pensare al genere del lavoratore ma mettere al centro la persona esaltando il suo talento, le sue caratteristiche e le sue competenze. Il processo di certificazione conferma elementi positivi che ci caratterizzano”, conclude l’AD di Bayer, “a partire dalle politiche per garantire l’equità retributiva, e ci permette di acquisire una maggiore consapevolezza delle aree di miglioramento su cui focalizzare le nostre energie per garantire un ambiente di lavoro sempre più inclusivo”.