Il Bayern Monaco ha deciso di ridurre gli stipendi ai calciatori no vax nel caso in cui sia necessaria la quarantena. Essa, infatti, come ricostruisce La Repubblica, viene considerata una assenza ingiustificata sul posto di lavoro, come previsto dalle norme attualmente in vigore in Germania. Il Paese sta d’altronde attraversando una nuova ondata del Covid-19, che sta causando non pochi problemi. È per questa ragione che il Governo ha scelto di inasprire le misure.



I giocatori non vaccinati nella rosa del Bayern Monaco sono attualmente cinque: Il primo ad essere sottoposto al taglio dello stipendio nelle scorse ore è stato Joshua Kimmich. Il ventiseienne tedesco, sia in Bundesliga sia con la Nazionale, ha saltato non pochi impegni proprio perché sottoposto a quarantena per essere entrato a contatto con un positivo al Covid-19. La società si è però adesso stancata di fare a meno di lui poiché non vaccinato e dunque ha deciso di prendere provvedimenti. Quest’ultimo gli costerà caro, dato che, secondo i calcoli di GqItalia, perderà 768 mila euro lordi (il corrispettivo delle due settimane in cui si è assentato).



Bayern Monaco, stipendi ridotti a calciatori no vax: chi sono

Oltre a Joshua Kimmich (che ha addotto a “motivi personali”), ci sono altri quattro calciatori no vax nella rosa del Bayern Monaco, che ha deciso di ridurre gli stipendi nel caso in cui essi si assentino poiché sottoposti a quarantena, come già spesso accaduto. Si tratta di Gnabry, Musiala, Choupo-Moting e Cuisance. La loro scelta ha fatto non poco discutere. Thomas Müller, come riporta La Gazzetta dello Sport, ha ammesso che sarebbe più tranquillo se “tutti, all’interno dello spogliatoio, fossimo vaccinati”.



Il numero di atleti non vaccinati, in Germania e non solo, tuttavia, non è basso. Al di là delle cinque pedine del Bayern Monaco, sono diversi i casi che hanno fatto scalpore nelle scorse settimane. Uno, in particolare, è quello relativo al tennista Novak Djokovic, che se vuole partecipare agli Australian Open dovrà obbligatoriamente vaccinarsi. La sua presenza al momento è ancora in dubbio.