Invitato a parlare del caso Huawei, l’ambasciatore cinese a Londra, Liu Xiaoming, è stato messo “spalle al muro” in diretta tv sul caso delle torture agli uiguri. Si è trattato di un evento raro, non solo per la tv inglese, ma perché spiazzare un ospite che rappresenta Pechino è tutt’altro che semplice. Lo ha fatto Andrew Marr, uno dei più celebri della Bbc, che dopo aver affrontato il tema Huawei, visto che l’appalto nel Regno Unito è stato revocato dal governo di Boris Johnson a inizio settimana, ha mostrato a sorpresa un video di un drone. Si tratta di un filmato diventato virale alla fine dell’anno scorso e che, secondo diverse intelligence occidentali, mostrerebbe decine di uiguri confinati in un campo di detenzione nella provincia dello Xinjiang, a maggioranza musulmana. Il video mostra i prigionieri bendati e legati, poi vengono fatti salire su alcuni treni destinati ai “campi di rieducazione” dove gli uiguri, secondo quanto documentato dalla stessa Bbc e dalle organizzazioni in difesa dei diritti dell’uomo, verrebbero sottoposti a torture, lavaggio del cervello e, nel caso delle donne, anche ad aborti e sterilizzazione.



BBC CONTRO CINA “UIGURI TORTURATI”, AMBASCIATORE NEGA

I critici della Cina la definiscono una pulizia etnica. Non è dello stesso parare l’ambasciatore cinese a Londra, Liu Xiaoming. «Che cosa sta succedendo qui ambasciatore?», gli ha chiesto il conduttore Andrew Marr. E lo ha incalzato: «Perché queste persone sono legate, bendate e fatte salire su un treno nella Cina di oggi? Ce lo spiega?». L’ospite allora ha chiesto il motivo per il quale veniva mostrato il video e dove fosse stato preso. «Lo sa che quarant’anni fa lo Xinjiang aveva una popolazione di 5 milioni e ora ha 11 milioni? Ci accusate di pulizia etnica, ma la popolazione nella regione è più che raddoppiata». Ma Marr gli ha fatto poi notare che la popolazione uigura è crollata dell’84 per cento negli ultimi quattro anni, mentre andava in onda la testimonianza di una donna figura vittima della sterilizzazione forzata. «Non è assolutamente una politica del governo cinese, anche se possono essere accaduti casi individuali». Quando il conduttore ha paragonato le accuse a Pechino ad un genocidio di massa, l’ambasciatore cinese ha negato.



CASO UIGURI, MINISTRO ESTERI GB “VIOLAZIONI GRAVI”

«Gli abitanti dello Xinjiang vivono una vita molto felice. La Cina è fermamente contro la tortura. Ogni gruppo etnico da noi ha pieni diritti, è un altro grande successo della Cina», ha concluso l’ambasciatore Liu Xiaoming. Ma il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab è poi andato all’attacco, parlando di «violazioni gravi» dei diritti umani e assicurando che è al lavoro con i partner internazionali. Alla Bbc ha parlato anche delle immagini trasmesse, definendo il video «profondamente inquietante». E poi ha evidenziato che sono pratiche che ricordano «qualcosa che non vedevamo da molto, molto tempo».