The Light è un noto giornale inglese, diffuso solamente in alcuni comuni e città del Regno Unito, che nel tempo ha assunto, e si è distinto, per le sue posizioni cospirazionistiche. Si tratta del classico esempio in cui ogni avvenimento sociale viene interpretato in chiave di un disegno più ampio, il cui scopo principale è sempre e solo quello di sottomettere, indebolire ed impoverire la popolazione mondiale, per la volontà di pochi eletti.
A livello giornalistico The Light viene stampato in almeno 100 mila copie mensili, distribuite in modo completamente gratuito ad una rete inglese di affezionati ed associazioni cospirazionistiche, che a loro volta lo distribuiscono nei comuni e nelle città. Oltre al mensile, la testata gode anche di un profilo broadcast sull’app di messaggistica Telegram con più di 18 mila follower, più ovviamente account su tutti i più importanti social. Per comprendere meglio chi e cosa ci sia dietro al The Light, la redazione della BBC ha deciso di visitarla personalmente, intervistando l’editore, Darren Nesbit, nella sede del giornale cospirazionista a Manchester.
Cos’è The Light e chi c’è dietro
Insomma, in tutto il Regno Unito si fa un gran parlare attorno al giornale The Light, che ha guadagnato buona parte dei suoi consensi durante il periodo del covid. Non sono, infatti, mai mancati attacchi diretti verso politici, medici ed esponenti della collettività, accusati di perseguire il disegno dei “potenti”, oltre ad una campagna no vax che ha raccolto parecchi consensi. Secondo il quotidiano BBC, ciò che fa il giornale è “diffondere odio e violenza online”.
Complessivamente, l’editore di The Light si è dimostrato aperto e disponibile con il giornalista della BBC, sottolineando da subito che il suo scopo è permettere alle persone “adulte di prendere le proprie decisioni. Il mio obiettivo è quello di arrivare alla verità e poi lasciare che anche le persone si divertano a vederla”. Interpellato sulle accuse di aizzare la violenza dei lettori, sostiene che “le persone possono prendere le proprie decisioni e devono esserne responsabili. Non chiediamo necessariamente un’azione [ma] le persone non dovrebbero essere passive e lasciare che il mondo cambi intorno a loro perché c’è un’agenda e uno scopo dietro”. Nesbit, a conti fatti, non se la sente di escludere che The Light stimoli l’azione violenta, sostenendo candidamente che non lo fa “perché potrei sbagliarmi”.