Nuovo rialzo dei tassi sancito dalla Bce: l’aumento al 4,50 per cento scatterà a partire dal prossimo 20 settembre. La Bce ha deciso oggi il rialzo dei tassi di 25 punti percentuali. “L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato” l’analisi del board del Consiglio direttivo della Bce motivando l’aumento.
Entrando nel dettaglio della decisione, a partire dal prossimo 20 settembre i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%. “È probabile che l’economia dell’eurozona resti debole nei prossimi mesi dopo una sostanziale stagnazione nella prima metà dell’anno” le parole della presidente della Bce Christine Lagarde riportate dai colleghi dell’Adnkronos: “I segnali del terzo trimestre indicano un trimestre debole” con “i rischi sono orientati al ribasso”.
Bce alza i tassi al 4,50%: l’analisi degli esperti
Secondo gli analisti finanziari si potrebbe trattare dell’ultimo rialzo dei tassi d’interesse da parte della Bce, nonchè il decimo consecutivo della presidenza Lagarde. La Bce ha deciso un ulteriore rialzo dei tassi di “25 punti base, portando il tasso di rifinanziamento principale al 4,50% e il tasso di deposito al 4%. La decisione non è stata né una sorpresa né era scontata”, evidenzia Simona Mocuta di State Street global advisor, riportate dall’Ansa: “Con i tassi di policy profondamente in territorio restrittivo e con la stretta precedente che sta ancora influenzando l’economia, riteniamo che questo dovrebbe essere – e probabilmente sarà – l’ultimo rialzo di questo ciclo”. Per eToro, con Ben Laidler, l’aumento dei tassi di interesse “potrebbe essere l’ultimo della Bce e una polizza assicurativa contro un’inflazione del 5% troppo alta per troppo tempo”: “L’ultimo rialzo arriva anche mentre crescono le preoccupazioni per una prossima recessione europea. Il consiglio direttivo ha tagliato sia le previsioni di crescita del Pil per quest’anno, allo 0,7%, sia le previsioni sull’inflazione sottostante, al 5,1%. Per questo motivo è probabile che si tratti dell’ultimo aumento dei tassi d’interesse in Europa, con la Bce che si unisce alla Fed in cima alla montagna dei tassi d’interesse”.