ITALIA CRESCE? LA FINANZA IN EUROPA NON CI STA: LA “PROPOSTA” DI BOICOTTAGGIO
Il Pil dell’Italia cresce più di Francia e Germania, tanto che il Fondo Monetario Internazionale ieri ha rivisto al rialzo i dati per la crescita italiana nel 2023 e 2024 (Pil alzato di 0,4 punti percentuali nel 2023 al +1,1%, nel 2024 ritoccato al rialzo di o,1 fino allo 0,9%): eppure le raccomandazioni Fmi puntano ancora il dito su Pnrr, Flat tax e fisco generale. Titoli di oggi della maggior parte dei quotidiani nazionali è «Fmi boccia l’Italia». Al netto della parziale verità di questi titoli in quanto il tema centrale è che la crescita del nostro Paese è aumentata nelle stime dall’inizio del Governo Meloni, vi è assolutamente una parte di critica importante che l’economia mondiale riversa sul nostro “caso”: ebbene, secondo parte di questa finanza mondiale, in particolare modo quella della Germania (guarda caso quella bocciata dal Fmi e dai dati sul Pil, ndr) l’Italia dovrebbe essere addirittura “boicottata” nei prossimi mesi.
Motivo? Molto semplice, c’entra ancora la ratifica della riforma del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità): sul “Financial Times” un articolo dell’economista tedesco Moritz Kraemer suggerisce un trattamento “ad hoc” per lo stato italiano visto il mancato accordo ancora sul MES. Secondo l’esperto di finanza europea, l’Italia è ancora “ossessionata” dalla lettera della BCE del 2011 con cui si attaccava il Governo Berlusconi portandolo poi all’orlo del default e facendolo “sostituire” dal tecnocrate Ue Mario Monti: «il rifiuto di ratificare il Mes è un atto irrazionale di autolesionismo», scrive Kraemer sul FT, aggiungendo subito dopo «l’Italia si comporta come uno che si punta una pistola alla tempia, gridando che se non ottiene ciò che chiede, premerà il grilletto».
AGENZIA RATING GERMANIA: “BCE NON COMPRI TITOLI DI STATO FINCHÈ L’ITALIA NON ADERISCE AL MES”
L’economista tedesco – direttore dell’agenzia di rating con sede a Berlino “Scope Ratings” – arriva ad immaginare un “ricatto” vero e proprio che la BCE dovrebbe mettere in campo contro l’Italia: «se non aderisce al MES, non è ragionevole che l’Italia possa beneficiare, forse più di ogni altro paese, dello strumento di protezione dalla BCE che consente a Francoforte di acquistare in modo selettivo titoli di Stato di un Paese membro che sta subendo pressioni in vendita ingiustificate».
Il concetto chiaro di Kraemer è in poche parole: se il Governo Meloni non firma la ratifica del MES in Parlamento ecco che l’Italia, indebitata seppur con crescita positiva, dovrebbe essere “boicottata” con un metodo che ricorda da molto vicino quanto avvenne ormai 12 anni fa prima dell’avvento del Governo Monti. In merito alle “raccomandazioni” del Fmi contro il nostro Paese intanto ieri il Ministro dell’Economia Giorgetti ha subito replicato ribadendo l’impegno del Governo per la crescita adeguata assieme all’abbattimento del debito pubblico sovrano: «Continueremo sulla strada della prudenza, responsabilità e realismo perseguendo l’obiettivo della riduzione del debito pubblico con l’attenzione verso persone e famiglie più vulnerabili e senza trascurare l’indispensabile crescita per rilanciare l’economia italiana, che mostra la sua solidità e resilienza rispetto agli eventi avversi».