Le autorità svizzere hanno salvato Credit Suisse, ma ora hanno contro la BCE, che le accusa di aver violato le regole per ben due volte. La prima volta nell’operazione di vendita alla banca rivale UBS, effettuata forzatamente senza interpellare gli azionisti. La seconda volta penalizzando gli obbligazionisti, che sono stati messi in secondo piano rispetto agli azionisti, che invece vengono privilegiati potendo contare su un salvataggio degli investimenti, anche se considerati più a rischio.



Ora è arrivato il richiamo ufficiale da parte delle autorità della Banca Centrale Europea, dell’Eba e del Comitato di Risoluzione Unico, che scrivono in una nota congiunta, alla quale poi si è associata anche la Bank of England, che “gli strumenti di capitale primario (Cet1) sono i primi ad assorbire le perdite e solo dopo il loro completo uso si richiede la svalutazione“, quindi la Svizzera deve rispettare la gerarchia imposta fino ad ora, secondo la quale prima devono pagare i soci poi gli obbligazionisti. Questa clamorosa scelta in controtendenza potrebbe infatti creare un precedente, con il rischio di essere ad un “punto di non ritorno“.



Credit Suisse: salvate le azioni e azzerati 16 miliardi di bond, scatta l’allarme Bce

Nell’allarme della Bce lanciato dopo la scelta delle autorità svizzere di non rispettare le regole con Credit Suisse e quindi di privilegiare gli azionisti, c’è anche un pericolo contagio di altre banche, che con un “effetto domino” potrebbero correre alla vendita di bond in perdita, conseguenza che doveva essere evitata attraverso l’operazione di vendita alla UBS. Le banche svizzere, non rispettando la sequenza corretta, avrebbero quindi privilegiato nettamente i principali azionisti, e cioè la Banca nazionale saudita e il fondo sovrano del Qatar.



La procedura imposta dalle regole sul Bail-in, previste da Basilea 3 e dallo Swiss Banking act, prevede che il meccanismo di salvataggio delle banche che falliscono penalizzi prima chi investe in azioni, in quanto è più a rischio di perdere il capitale investito, che viene azzerato per coprire le perdite. Solo successivamente si può passare a intaccare le obbligazioni subordinate.