La Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse. Confermate le indiscrezioni della vigilia, mantenendo la stessa scia della Fed: il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,5 per cento, quello sui depositi al 4 per cento, mentre quello sui prestiti marginali al 4,75 per cento. Si tratta della seconda pausa consecutiva dopo il ciclo di rialzi che prese il via nel luglio del 2022.
Nella sua nota, Francoforte ha evidenziato come “l’inflazione, pur essendo diminuita negli ultimi mesi, tornerà probabilmente a registrare un temporaneo incremento nel breve periodo”. Rispondendo a una domanda sulle attese del mercato per una riduzione nella prima metà del 2024, la presidente della Bce Christine Lagarde ha affermato che non si è parlato “per niente” di taglio dei tassi.
La decisione della Bce
Soffermandosi sull’inflazione, Lagarde ha evidenziato: “Dobbiamo abbassare la guardia? Ce lo siamo chiesto. No, non dovremmo assolutamente”. La Bce, ha aggiunto, resta “dipendente dai dati” e sull’inflazione di fondo servono più dati che arriveranno nei prossimi mesi, perché c’è una componente che fatica a calare. Come riporta l’Ansa, Lagarde ha inoltre evidenziato che la decisione del board della Bce di ridurre il piano Pepp di reinvestimenti di titoli a metà 2024 è stata presa “da una larga, larga maggioranza”. Vietato abbassare la guardia, è il monito della presidente della Bce: “C’è ancora lavoro da fare e quindi aspettiamo”. I tassi resteranno a un livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario: “Alcuni dati giocano un ruolo significativo e quando arriveranno ci diranno se è tempo di abbassare la guardia”.