C’è grande attesa per il meeting della Bce di domani e ci si interroga sulle possibili mosse dell’istituto guidato da Christine Lagarde per affrontare la crisi economica legata alla diffusione dell’epidemia di Coronavirus. In vista della riunione di politica monetaria di domani, ci si chiede se ci saranno interventi per assicurare liquidità a banche e imprese. Sono infatti previsti problemi di cassa per l’improvvisa chiusura di molte attività economiche. Lagarde ha assicurato che si stanno prendendo in considerazione misure contro gli effetti dell’emergenza. Stando a quanto riportato da Bloomberg, nella conference call di stanotte con i leader dell’Unione europea ha spiegato che la Banca centrale europea terrà presente tutti gli strumenti disponibili, tra cui finanziamenti a bassissimo costo e liquidità. Inoltre, Lagarde avrebbe chiesto ai leader europei di agire con urgenza per evitare «uno scenario come quello della grande crisi finanziaria del 2008». E oggi giunge già un segnale dalla Bank of England, che per rispondere all’emergenza Coronavirus ha deciso di tagliare il tasso di interesse dallo 0,75 allo 0,25 per cento. L’azione è stata coordinata col governo, che oggi presenta i nuovi programmi economici.
BCE, PREVISIONI SU MISURE CONTRO EFFETTI ECONOMICI CORONAVIRUS
Sulle misure che metterà in campo la Bce (di cui ci ha parlato in esclusiva nei giorni scorsi Mario Deaglio) per arginare la crisi economica causata dall’emergenza Coronavirus si sono espressi Nordea AM, Mirabaud AM e Allianz GI con le loro previsioni. Secondo Sebastian Galy, senior macro strategist di Nordea Am, la risposta della Bce sarà aggressiva. «Possiamo aspettarci un taglio di 10 punti base del tasso di deposito e un TLTRO (piano di rifinanziamento a lungo termine, ndr) con scadenze lunghe per le banche. È probabile che non ci sia una grande richiesta di prestiti da parte delle banche, le quali presumibilmente estenderanno la scadenza dei loro finanziamenti», ha dichiarato l’esperto, secondo quanto riportato da Advisor online. Inoltre, si attende «un rinnovato ma limitato programma di Quantitative Easing, con una maggiore credit easing per i Covered Bond e i Green Bond, e depositi (facility) per trasferire la liquidità e il rischio di credito delle imprese più piccole». Invece Gero Jung, chief economist di Mirabaud AM, esclude la riduzione dei tassi su depositi. «Pensiamo che non produrrà alcun effetto significativo, in quanto è rivolta alle riserve delle banche».
CORONAVIRUS E BCE, AGEVOLAZIONI DI FINANZIAMENTO A PMI?
Per Jung è più probabile che la Bce annunci misure mirate come un programma di prestiti bancari, a condizioni molto favorevoli, per piccole e medie imprese. Franck Dixmier, global head of fixed income di Allianz GI dà per scontato l’intervento della Banca centrale europea. «Data l’entità delle conseguenze economiche di una diffusione pandemica del coronavirus, la BCE non può non agire». Ma Dixmier, come riportato da Advisor online, è contrario all’ipotesi che la Bce intervenga tagliando i tassi. È quello che i mercati si aspettano, invece lui auspica che vengano predisposti interventi a sostegno delle imprese. Lo strategist infatti ha spiegato a tal proposito: «Noi preferiremmo invece un aumento del QE in un contesto in cui, vista l’evoluzione delle discussioni su possibili misure di sostegno al bilancio, un tasso ancora più negativo sembra meno urgente». Dixmier parla anche di un allentamento dei parametri del TLTRO-3, con agevolazioni di finanziamento rivolte alle PMI, perché questo «incoraggerebbe le banche a promuovere l’accesso al credito per le imprese più esposte alla crisi».