Beata Vergine Maria di Loreto, la patrona delle Marche e dell’Isola di Liri

La Beata Vergine Maria di Loreto si celebra come ogni anno il 10 dicembre. La sua storia è strettamente legata alla Traslazione della Santa Casa, la Beata viene considerata come la protettrice degli aeronauti e dell’aviazione. È la patrona di tutte le Marche e di numerosi paesi e città, tra cui l’Isola di Liri, situata nel Lazio in provincia di Frosinone. L’Isola offre uno scenario indimenticabile, di fatti, è l’unica in Italia e in Europa ad avere una cascata nel bel mezzo del centro cittadino. Si tratta di una discesa d’acqua alta 27 metri, particolarmente suggestiva, che attira turisti da tutto il mondo. Se si decide di visitare l’Isola di Liri proprio il 10 dicembre, allora la si troverà illuminata a festa per festeggiare la sua Santa Patrona, la Beata Vergine Maria di Loreto.



Le strade cittadine ogni anno, per questa ricorrenza, si animano di persone, luci, suoni e stand per festeggiare quella che è nota a tutti come la Sagra delle Crespelle. Inoltre, all’interno della Chiesa di San Lorenzo Maggiore, in una cappella laterale, è possibile ammirare la statua lignea in ebano della Madonna con il suo Bambinello, ricoperta da uno splendido mantello in broccato azzurro, arricchito da raffinati ricami dorati, e circondata da coroncine d’argento donate negli anni dai fedeli. Il 10 dicembre si venerano anche: Beato Gonsalvo Vines Masip, Papa San Gregorio III, Beato Marcantonio Durando, San Giovanni Roberts e Beato Tommaso Somers.



Beata Vergine Maria di Loreto, cosa sappiamo?

La Beata Vergine Maria di Loreto è una delle figure più importanti del Cristianesimo e, oltre ad essere la madre di Gesù, è comunemente considerata come la mamma di tutti. Per questo motivo in tutto il mondo sono numerosissimi i santuari a lei dedicati, in modo che possa essere vicina ai propri figli. La Madonna di Loreto è collegata ad un miracoloso evento, di fondamentale importanza nel Mondo Cattolico. Si tratta della cosiddetta Traslazione della Santa Casa, avvenuta poco prima del 1300 ad opera degli Angeli. La casa di Nazareth, dove nacque Nostro Signore, fu magicamente trasportata in Dalmazia, a causa del fatto che in Galilea il popolo aveva perso la fede. Il Vescovo della zona la riconobbe immediatamente e lo stesso si può dire per quanto riguarda alcuni pellegrini di passaggio e il governatore.



Per avere la certezza del fatto, però, fu inviata una commissione in Palestina che verificò l’assenza della casetta e constatò che le mura combaciavano perfettamente con quella rivenuta sui monti della Dalmazia. Dopo un certo tempo, però, la casa fu nuovamente traslata, probabilmente perché il popolo dalmata non era sufficientemente riconoscente e non onorava a sufficienza il dono fatto dagli Angeli.

La casa riapparve in un bosco a Recanati, la cui proprietaria era una donna dal nome Loreta. Inizialmente nessuno aveva nozione di cosa fosse quella casetta apparsa dal nulla, allora la Madonna apparve in sogno ad un fedele per rivelargli la vera natura della Santa Casa. Per maggior certezza, dopo che l’uomo divulgò a tutti la notizia, fu spedita in Palestina una delegazione di dieci uomini allo scopo di sincerarsi dell’accaduto.

Inoltre, nei giorni seguenti, la Madonna con i suoi miracoli diede la certezza a tutti della veridicità della storia raccontata. Una volta che fu certo si trattasse della Transazione della Santa Casa, i fedeli provederono alla costruzione di un muro per proteggerla e, in breve tempo, venne creata intorno alla piccola abitazione la sontuosissima Basilica che ogni anno attira numerosissimi fedeli da tutta Italia e non solo. All’ingresso della casetta è stata posta la scritta in latino che recita “Hic Verbum, caro factum est”, che in italiano può essere tradotto come: “Qui il verbo si fa carne”. Infatti proprio tra quelle mura Gesù, il figlio di Dio e sua essenza, si incarnò per salvare l’umanità dal peccato.

Un aneddoto

Un aneddoto particolare riguarda l’icona della Beata Vergine Maria di Loreto, costruita nei primi anni del XVI secolo in abete rosso. Si trattava di una statua lignea molto ben fatta, cesellata con cura e attorniata da numerosissime lampade ad olio accese. Proprio il fumo di questi ceri ne ha annerito l’incarnato, tanto che la Beata Vergine Maria di Loreto è conosciuta anche come la Madonna Nera. Quando nel 1921, a seguito di un incendio, venne distrutta dalle fiamme, fu sostituita con una nuova statua l’anno seguente, realizzata dal Celani utilizzando legno di cedro del Libano, caratteristica che ha donato all’opera una tinteggiatura ancora più scura.