DON GIUSSANI, AL VIA LA SECONDA FASE DELLA BEATIFICAZIONE: L’EVENTO NELLA BASILICA DI SANT’AMBROGIO IL 9 MAGGIO
Il prossimo 9 maggio inizierà ufficialmente la seconda fase della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Don Luigi Giussani, sacerdote ed educatore, fondatore di Comunione e Liberazione: dopo la fase “documentale” iniziata nel 2012 dalla Arcidiocesi di Milano con il Vaticano, si apre ora la “fase testimoniale” prevista dall’iter di beatificazione della Chiesa Cattolica. L’annuncio è stato dato stamane dalla Diocesi di Milano in un lungo comunicato dove informa che giovedì 9 maggio 2024, alle ore 17, nella basilica di Sant’Ambrogio, «l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, terrà la Prima Sessione pubblica della Fase testimoniale per la causa di beatificazione e di canonizzazione del Servo di Dio Luigi Giussani».
Don Luigi Giussani (nato il 15 ottobre 1922) morì a Milano il 22 febbraio 2005 in “fama di santità” e fu all’allora Arcivescovo di Milano, il Cardinale Angelo Scola, ad accogliere la richiesta per l’avvio della lunga causa di beatificazione e canonizzazione, atta a verificare se si fosse in presenza di un autentico Santo della Chiesa. Scola avviò poi la prima fase del processo con definita “Documentale” dove due teologi – informa l’Arcidiocesi – vennero incaricati di leggere tutta l’immensa mole di scritti di e riferiti a Don Giussani: hanno poi stesso una Dichiarazione in cui si attestasse «l’assenza di errori riguardo alla fede e alla morale e che illustrasse il pensiero teologico e la spiritualità del Servo di Dio», il nome della Chiesa dato alle figure con una causa di beatificazione in corso.
L’ITER DELLA CAUSA PER “BEATO DON LUIGI GIUSSANI”: COSA SUCCEDE ORA E COSA POTRÀ SUCCEDERE DOPO
L’obiettivo della prima fase è dunque quello di attestare l’effettiva vita del personaggio, oltre a verificare la reale convenienza della «beatificazione del Servo di Dio, quale modello convincente di vita cristiana e, in questo caso, sacerdotale». La fase è ormai giunta al suo epilogo e così l’arcivescovo di Milano Delpini ha deciso di avviare la seconda parte dell’Inchiesta canonica: «Essa ha un volto per certi versi più “processuale”», spiega sul portale Chiesa di Milano mons. Ennio Apeciti, responsabile del Servizio diocesano per le Cause dei Santi.
La seconda fase per Don Giussani prevede nello specifico l’interrogazione di diverse persone che ebbero a che fare direttamente con il Servo di Dio, illustrandone «la vita, il pensiero, la spiritualità, la fama di santità» ed esprimendo infine «il loro pensiero sull’opportunità della beatificazione e canonizzazione». Cosa succederà dopo è possibile immaginarlo già da ora seguendo l’iter della causa: il materiale raccolto sarà inviato Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano, ove verrà verificato il lavoro fatto nella Diocesi di Milano: da qui tutta una serie di verifiche potrà portare, qualora lo si attesti, alla decisione del Santo Padre di dichiarare Venerabile il Servo di Dio Don Luigi Giussani.
Ancora mons. Apeciti sottolinea come l’esame attento di un miracolo concesso da Dio intercessione del Servo di Dio «permetterà al Pontefice di dichiarare Beato mons. Luigi Giussani e un altro miracolo, successivo alla beatificazione, di proclamarlo Santo per la Chiesa». La data scelta del 9 maggio per l’avvio ufficiale di questa fase testimoniale non è affatto casuale ed è legata a stretto filo con la vita e le opere del fondatore di CL: «La solennità dell’Ascensione, che ricorre appunto il 9 maggio era particolarmente cara al sacerdote e la basilica Santambrosiana è sembrata la più adatta a esprimere il legame di un sacerdote ambrosiano con il suo massimo patrono», conclude il responsabile del Servizio diocesano per le Cause dei Santi. Per di più la stretta vicinanza dell’Università Cattolica di Milano, dove insegnò per anni mons. Giussani, intende «fare memoria del luogo nel quale per molti anni il Servo di Dio formò generazioni di giovani, comunicando loro il suo appassionato amore per la Chiesa», conclude Apaciti.
LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA FRATERNITÀ DI COMUNIONE E LIBERAZIONE DAVIDE PROSPERI: “PREGHIAMO IL SERVO DI DIO DON GIUSSANI”
Grande gioia, ringraziamento vivo alla Chiesa e intensificazione delle preghiere per il Servo di Dio Don Luigi Giussani: queste le prime reazioni della Fraternità di Comunione e Liberazione alla notizia del via alla Fase Testimoniale per la beatificazione del geniale educatore, insegnante e sacerdote. Con il Movimento riunito in questi giorni a Rimini per gli Esercizi Spirituali della Fraternità, è il Presidente di CL Davide Prosperi a dichiarare ufficialmente la posizione in merito allo straordinario annuncio dato dall’Arcidiocesi di Milano:
«Tutto il movimento di Comunione e Liberazione accoglie con grandissima gioia questa notizia tanto desiderata», scrive il Presidente della Fraternità in merito al passaggio fondamentale del processo di beatificazione per Don Luigi Giussani. Forte è poi il ringraziamento all’Arcivescovo Delpini, a mons. Apeciti e anche alla postulatrice della causa, la prof.ssa Chiara Minelli e in generale a tutti coloro che hanno reso possibile tale iter: «siamo naturalmente molto grati anche a Papa Francesco, per l’attenzione e la stima che ha più volte espresso, anche pubblicamente, per la figura di don Giussani e per il cammino che il movimento sta facendo in questo periodo».
Per Davide Prosperi l’impegno ora di tutto il Movimento di CL è l’accompagnamento fedele con «affettuosa e viva partecipazione» al momento di preghiera il prossimo 9 maggio in Basilica di Sant’Ambrogio che segnerà ufficialmente il via alla Fase Testimoniale della causa che potrebbe portare Don Giussani ad essere venerato come Beato della Chiesa. La Fraternità di Comunione e Liberazione ripone ora nelle mani della Chiesa «l’incontenibile desiderio che portiamo nel cuore di poter vedere presto don Giussani annoverato tra i beati e i santi del Signore». Altro “compito” fissato dal Presidente di CL Prosperi è quello di «intensificare le nostre preghiere per il bene della causa, per coloro che sono e saranno coinvolti in questa fase del processo e nel chiedere con ancor maggior vigore nelle nostre intenzioni l’intercessione del Servo di Dio Luigi Giussani».