Quando uscì il film documentario Let It Be, registrato a inizio gennaio 1969 e che includeva lo storico concerto sul tetto della Apple, l’ultima esibizione dal vivo dei Beatles, l’impressione che se ne ebbe fu devastante. Nel filmato infatti erano incluse anche scene dei Fab Four in studio mentre registravano brani che sarebbero usciti solo nel 1970 nell’ultimo disco in studio del gruppo, appunto Let it be, quando i Beatles ormai si erano sciolti. Abbey road, che invece uscì nel 1969, conteneva brani registrati in seguito. Quelle immagini mostravano un gruppo ormai sull’orlo dello sfaldamento, musicisti annoiati e incazzati fra di loro, incapaci di comunicare e creare l’antica magia. Era il documento di una fine di un’era, gli anni 60, con tutte le sue promesse. Adesso che il regista Peter Jackson ha reso disponibile una breve anteprima del film a cui sta lavorando da tempo e che dovrebbe uscire a estate 2021, The Beatles: Get Back, tratte dalle circa 56 ore di filmati ancora inediti, l’immagine che si ha di quell’evento sono l’opposto, cosa che la dice lunga su come, estraendo quello che si vuole, si possono dare contenuti opposti fra di loro. Nella clip pubblicata infatti i Beatles, durante le stesse session del film Let it be, appaiono semplicemente l’opposto: un gruppo di grandi amici che se la spassano, si divertono, che creano ancora grande musica senza alcuna ostilità. Sono immagini incantevoli, come quando si vedono Paul e John, che tutti all’epoca dicevano odiarsi, ballare insieme mano nella mano. Il documentario sarebbe dovuto uscire al cinema quest’anno, ma l’uscita è stata rinviata all’agosto del 2021 a causa dell’emergenza coronavirus. Jackson ha spiegato che non è un trailer, ma «un montaggio di momenti che abbiamo selezionato tra le 56 ore di girato a nostra disposizione che dovrebbe farvi capire lo spirito del film».
Al progetto hanno collaborato Paul McCartney, Ringo Starr, e le vedove di John Lennon e George Harrison, Yoko Ono e Olivia Harrison.
I Beatles furono un gruppo unico non solo per la grandezza della musica che riuscirono a creare, che rimarrà nella storia anche nei secoli a venire, irraggiungibile seppur copiata da migliaia di musicisti. Loro erano amici, prima che musicisti, e lo si vede bene in queste immagini di una dolcezza unica. Amicizia, che parola dimenticata nel mondo di oggi. L’idea del documentario è di mostrare il calore, lo spirito di amicizia e di squadra, l’umorismo e l’affiatamento dei quattro leggendari Beatles, malgrado fossero ormai decisi alla separazione dopo mesi di incomprensioni e litigi. A dare il benestare, si dice entusiasta, Yoko Ono e Olivia Harrison, oltre a Ringo Starr e Paul McCartney, che ha dichiarato: “È stato magnifico rivedere tutti quei filmati. C’erano ore e ore di immagini mentre ridevamo e suonavamo”. Nel film naturalmente le immagini integrali del Rooftop Concert, una pagina indelebile nella storia della musica mondiale: il 30 gennaio 1969, i Beatles – accompagnati dal tastierista Billy Preston – salgono sul tetto della palazzina che ospita la Apple Corps, la loro etichetta discografica, al numero 3 di Savile Row, nel cuore di Londra, e improvvisano un concerto. Vanno avanti 42 minuti prima che la polizia chiamata da alcuni residenti infastiditi gli imponga di smettere. Nessuno sapeva che sarebbe stata l’ultima esibizione pubblica dei Fab Four: i quattro avrebbero ancora inciso Abbey Road, ma di fatto avevano già preso strade diverse.



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