Beatrice De Maio è stata aggredita da due giocatori di volley. È stata la stessa consigliera comunale di Modena ad accusare due campioni della squadra locale di pallavolo. Si tratta dei fratelli francesi Earvin e Swan Ngapeth che, secondo la versione della politica, l’avrebbero aggredita in un locale lo scorso 6 aprile, come riportato dalla Gazzetta di Modena. Non è tardata ad arrivare la replica della società di volley tramite la presidentessa della squadra, Catia Pedrini, che non ha nascosto il suo sconcerto e contrattaccato accusando De Maio di aver provocato i giocatori della squadra, di aver avuto precedentemente una relazione con uno di loro e di essere stata lei a inseguire i due fratelli fuori dal locale.



Dunque, le versioni delle parti sono molto diverse, completamente opposte. Ma dopo la denuncia presentata dal legale della consigliera, sarà la Procura a dirimere la situazione. Beatrice De Maio, leader di Modena Sociale, gruppo che ha fondato dopo l’addio alla Lega con cui era stata eletta, nella denuncia ha spiegato di essere stata anche inseguita fuori dal locale in cui lavora.



SCONTRO TRA BEATRICE DE MAIO E MODENA VOLLEY

Nel suo mirino non sono finiti due giocatori qualunque di volley, ma i fratelli Ngapeth. Earvin lo scorso agosto ha vinto con la Francia la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo ed è stato premiato come miglior giocatore del torneo. Inoltre, è stato campione d’Europa nel 2015. Invece il fratello Swan, seppur meno titolato, ha vinto uno scudetto in Francia. «Stavo facendo due chiacchiere nel locale con alcuni amici, dopo aver restituito una maglia al tavolo dei giocatori, quando sono stata aggredita verbalmente», ha raccontato Beatrice De Maio nella denuncia.



Ma secondo la sua versione l’aggressione vera e propria sarebbe avvenuta più tardi. Ha parlato di uno spintone da parte di Earvin Ngapeth, il quale l’avrebbe poi gettata a terra. La consigliera comunale di Modena ha poi commentato le dichiarazioni della presidentessa del club: «Mi hanno amareggiata, tanto più perché vengono da una donna – riporta il Corriere della Sera –. Spendiamo tante parole contro la violenza sulle donne, poi non riusciamo ad andare oltre».