Confronto a Di Martedì tra Beatrice Lorenzin e Sergio Rizzo sul Titolo V della Costituzione. Parlando di sanità, il cronista di Repubblica si è rivolto all’ex ministro della Salute per mettere in risalto un busillis forse non affrontato con decisione: «Questo Paese si è spappolato in 20 stati indipendenti, ognuno dei quali è presieduto da qualcuno che decide che le proprie misure sono superiori a quelle del Governo. Qualche mese fa Fontana mise in dubbio che le decisioni del Governo potessero sovrastanti rispetto alle proprie decisioni. Bisogna prendere delle decisioni molto importanti e la politica dovrebbe farsi carico di decisioni molto importanti: dovrebbe togliere alle Regioni il potere di nominare direttori sanitari e direttori generali degli ospedali. Mi domando che cosa aspetta la politica».



BEATRICE LORENZIN: “BISOGNA AFFRONTARE TITOLO V DELLA COSTITUZIONE”

Beatrice Lorenzin ha subito messo nel mirino il Titolo V della Costituzione, invocando una riforma concreta: «È l’ora di affrontare il Titolo V della Costituzione senza bandiere ideologiche ma per risolvere le questioni che oggi vediamo che non funzionano. Se neanche in una pandemia si riesce a resistere a questa sfida di andare contro il Governo…». Rispondendo a Beatrice Lorenzin, Rizzo ha rimarcato: «C’è un problema costituzionale molto serio: l’articolo 32 della Costituzione garantisce il diritto alla salute a tutti i cittadini italiani. Oggi noi ci troviamo in una situazione dove abbiamo 21 sanità diverse con dei divari tra Nord e Sud che sono inaccettabili: in Calabria si rischia di morire in pronto soccorso mentre in Trentino si garantiscono cure odontoiatriche fino a 18 anni alle famiglie con reddito inferiore a 80 mila euro all’anno».

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