Chi è Beatrice Mariani? La moglie di Giovanni Floris ha scritto anche la sigla di Dimartedì

Beatrice Mariani è la moglie del noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo Giovanni Floris. Coetanea del marito (52 anni), Beatrice condivide con lui la passione per la scrittura e per il giornalismo. Pur essendo lontana dai riflettori rispetto a Floris, lei è una giornalista e scrive romanzi. Floris e Beatrice si erano conosciuti quando entrambi frequentavano ancora l’università, pare si trovassero nella stessa facoltà, la Luiss a Roma. Beatrice Mariani sin da piccola amava leggere libri e questa grande passione l’ha portata a diventare una scrittrice, nonostante la difficoltà del mestiere, che spesso non offre un enorme guadagno e richiede veri e propri investimenti.



Oltre ai romanzi, la donna, che tra l’altro è anche la madre dei due figli del giornalista: Valerio e Fabio, ha anche scritto la sigla del programma Dimartedì, che nel 2017 è stata intitolata “Sixteen Tons”, un antico canto popolare di minatori americani che parla della fatica di dover lavorare ogni giorno. Su quella canzone, Giovanni Floris aveva dichiarato a Tv Sorrisi e Canzoni: “Ci è piaciuta perché mette insieme musica familiare e temi sociali, soprattutto quello del lavoro”.



Beatrice Mariani, esperienze lavorative oltre la scrittura e il nuovo romanzo del marito: “Il Gioco”

Oltre alla passione per la scrittura, Beatrice Mariani si occupa di diverse attività quali: attività di ricerca, organizzazione di convegni e cura dei testi; in più, prima di diventare una scrittrice ha lavorato per diverse aziende importanti tra cui la Fondazione Censis, la Croce Rossa Italiana e la Sapienza di Roma. Come avevamo preannunciato sia Beatrice che il marito Giovanni Floris condividono la grande passione per i romanzi e a tal proposito, lei sarà a breve in prima fila, a “Da noi a ruota libera”, per sostenere Floris che parlerà del suo ultimo romanzo: “Il Gioco”.



Si tratta di un romanzo giallo che vede come protagonista proprio la società. Il giornalista ha scelto di far partire “il suo Gioco” da una zona di periferia chiamata Terra Bruciata e precisamente da una scuola. In quella scuola è scomparsa una bambina e un ragazzo “mezzo nero” e fanatico dell’Isis viene considerato uno dei presunti colpevoli della scomparsa della sua compagna di classe. Quando si scopre che il ragazzino non ha nulla a che vedere con la sua scomparsa, il romanzo dà il via al Gioco e l’obiettivo principale si intreccia con moltissime tematiche sociali.