A Storie Italiane si torna a parlare del dramma della piccola Beatrice, una bimba di soli sei mesi morta a seguito di un’operazione chirurgica. Per il suo decesso è stata aperta un’indagine da parte della procura di Messina, e al momento sono quattro i medici indagati. “L’udienza preliminare è terminata – ha raccontato la mamma di Beatrice in diretta tv su Rai Uno – è stato chiesto l’interrogatorio dei quattro medici imputati, e il 28 di maggio saranno ascoltati dal giudice, noi ci siamo costituiti parte civile”.
“La nostra accusa – ha proseguito la mamma della piccola – è quella di negligenza, superficialità e imprudenza e chi più ne ha più ne metta. Beatrice è stata operata ‘a occhi chiusi’, tenuta dodici ore sotto i ferri e dopo due mesi di agonia la bambina muore. Io spero di avere giustizia in tempi brevi se no vuol dire farla morire due volte, ci stiamo battendo per questo. Abbiamo contattato molte persone da cui non abbiamo mai ricevuto una risposta, abbiamo scritto anche al Papa ma non molliamo, Beatrice deve avere giustizia e l’avrà anche perchè ci sono due perizie che danno responsabilità gravissime ai quattro medici”.
BEATRICE, MORTA A 6 MESI SOTTO I FERRI: “NON ERA UN INTERVENTO URGENTE”
La mamma di Beatrice aggiunge: “Il giorno prima dell’operazione è stata fatta una tac che è risultata illeggibile, e il medico che l’ha operata è entrato in sala senza alcun esame diagnostico. Lui sbaglia la diagnosi, ci fa firmare un consenso falso e trovo che sia un fatto increscioso, mia figlia ha perso la vita per la negligenza di quattro medici, visto che gli altri tre danno il consenso all’intervento. Ricordiamo che non era in urgenza, era un intervento programmato, non riesco a capire come mai vi sia stata questa urgenza. La bimba godeva di ottima salute, stava molto bene”. In collegamento con Storie Italiane anche l’avvocato della famiglia: “Siamo in udienza preliminare perchè abbiamo acquisito una prova, c’è stato un incidente probatorio. Ci sono quattro sanitari indagati, fra cui due che hanno partecipato l’intervento mentre gli altri due hanno dato l’ok da Roma nonostante una tac illeggibile che però non risulta. Beatrice non aveva alcun problema e questo intervento poteva essere posticipato. Il 23 luglio ho ricevuto una lettera anonima da parte di una persona che era presente in sala operatoria, e che di fatto ha anticipato quello che hanno detto poi i periti. Invito questa persona a farsi viva”.