Torna ad esibirsi nel suo festival Classiche forme, la grandissima pianista pugliese (nata a Copertino, Lecce, nel 1993), Beatrice Rana: “Mi piacerebbe che il pubblico di Classiche forme conoscesse il Salento dei miei nonni – racconta l’artista stamane ai microfoni del quotidiano L’Avvenire – quello rurale dove sono cresciuta anch’io. Il legame con le mie radici non si è mai allentato, anzi, direi che si è rafforzato nel tempo. Appena posso torno qui. E diciamo che Classiche forme è anche un po’ una scusa per passare un po’ di tempo a casa visto che il mio lavoro mi porta continuamente in giro per il mondo”.



Quindi Beatrice Rana ha svelato: “In classe ero l’unica musicista perchè non ho frequentato il liceo musicale mentre studiavo in Conservatorio. E ho sempre percepito l’incertezza dei miei compagni nell’avvicinarsi alla musica. L’abito da mettere a un concerto, il dubbio su quando applaudire… per questo non ho voluto sovrastrutture in questi concerti a sorpresa, per mettere tutti sullo stesso piano e dare una libertà di ascolto di fronte alla musica”. La giovane pianista è stata costretta, come i suoi colleghi, a lavorare via streaming negli ultimi mesi a causa della pandemia, ma quando c’è stata la possibilità di tornare ad esibirsi dal vivo è stato quasi come rinascere: “Ricordo bene la sensazione del primo concerto a Madrid con il pubblico in sala: mi sentivo come da bambina alla mia prima volta al pianoforte su un palco”.



BEATRICE RANA: “CON IL LOCKDOWN HO RISCOPERTO LA QUOTIDIANITÀ”

Il periodo del lockdown è stato duro, ma comunque Beatrice Rana l’ha utilizzato per dedicarsi un po’ alla famiglia e a se stessa: “Ho scoperto che la quotidianità casalinga ha un suo fascino. Coltivare gli affetti famigliari dal vivo è stato per me un sostegno fondamentale. Nei mesi delle chiusure ho suonato molto, ho avvicinato un repertorio che non avevo in programma, ho studiato senza l’ansia da prestazione nell’imminenza di un concerto”.

Il giornalista le chiede quindi come ci si sente ad essere popolari ma le rifugge questo termine: “La popolarità? Sempre relativa ad altri generi musicali, quella della musica classica ti consente di vivere tranquilla. Certo quest’anno sono comparsa spesso in radio e in tv, cosa che non ho tempo di fare quando sono in viaggio. Ci sono molte aspettative da parte del pubblico e sono direttamente proporzionali a quello che io ho su me stessa. E’ una grande responsabilità”. Infine, sui progetti futuri: “Come mi vedo fra 20 anni? Me lo avessero chiesto il 15 febbraio del 2020 sarebbe stato più facile ma in un anno e mezzo è cambiato tutto e capita che arrivino impegni oggi per domani. Vorrei sicuramente essere una persona felice non solo a livello professionale ma soprattutto personale, perchè la musica si nutre della vita”.