Bebe Vio sarà tra gli ospiti speciali nella serata di apertura delle Universiadi di Napoli. La campionessa paralimpica di fioretto individuale porterà sul palco dello Stadio San Paolo di Napoli la bandiera italiana, seguendo quell’esempio di tenacia, forza ed energia delle quali da sempre è simbolo: “Io mi reputo fortunata perché ho sempre avuto la fortuna di avere avuto grandi sfide davanti a me da dover affrontare e grandi persone che mi hanno aiutato”, spiega Bebe Vio in un’intervista concessa a Vanity Fair. Ma la sua determinazione, così preziosa e singolare, non è poi così rara: “La incontro spesso – spiega infatti la schermitrice – Nella nostra onlus siamo 29 ragazzi compresa me e questi atleti vanno dai 6 ai 27 anni. Io prendo quelli giovanissimi come esempio, perché loro non ci pensano troppo a come fare, ma fanno. Vanno e si buttano”. Oggi Bebe Vio è un esempio di attitudine e bellezza per i ragazzi di tutto il mondo, ma per lei l’importante è essere unici: “La verità è che alla fine la bellezza non è perfezione e non ha tratti distintivi. Distinguersi è la vera bellezza!”, scrive sui social.



Bebe Vio: “Ci sono dei momenti in cui sento di essere stanca, ma…”

Campionessa nella scherma, icona amatissima in Italia e nel mondo: Bebe Vio è un esempio di forza e di virtù. Ma qualche volta, come tutti, anche lei ha dei periodi no, così come conferma in un’intervista concessa a Sara Canali per Vanity Fair: “Ci sono dei momenti in cui sento di essere stanca, di non farcela, è inutile nasconderlo – spiega la campionessa – Io frequento l’Università, ho un’associazione onlus con i miei genitori a cui dedico molta energia. Anche per me ci sono dei momenti in cui dico ‘no basta! Mi impegno un sacco ma non mi riesce'”. Il segreto del suo successo, però, nasce proprio nei periodi di sconforto: “Nel momento in cui pensi questa roba qua, devi riuscire a farlo solo di più e provarci, provarci e provarci ancora fino a quando non ti verrà bene”. La ricetta del successo, secondo la nota schermitrice, è quella di non arrendersi al primo colpo ma proseguire con determinazione. “Nello sport – assicura infatti la campionessa – non vince il più furbo, ma chi ci crede di più”.



Bebe Vio: “Non credo nel ‘l’importante è partecipare'”

Bebe Vio affronta lo sport con un’attitudine ben precisa. Nel suo approccio tiene conto infatti di una serie di elementi, che giorno dopo giorno la aiutano ad affrontare ogni sfida nel modo corretto. La campionessa rivela infatti che solo “il 30% è composto da paura, il restante 70% lo si suddivide nelle cose che realmente servono: concentrazione, adrenalina, cazzutaggine, desiderio di vincere”. In questa percentuale, Bebe Vio inserisce anche altri elementi molto importanti per la sua professione sportiva, in particolare “la voglia di vedere il mio allenatore felice, la mia squadra felice, rispetto per l’avversario”. Tuttavia, in ogni competizione non dimentica l’importanza di portare a casa il risultato, elemento fondamentale da tenere bene a mente: “Non credo nel “l’importante è partecipare” – spiega la campionessa in un’intervista concessa a Vanity Fair – quello è come l’ananas sulla pizza. Una cosa che si dice, ma che poi a nessuno piace per davvero”.

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