Gli esperti Paolo Becchi e Giulio Tarro si sono resi protagonisti della traduzione di uno studio condotto dall’Università di Hong Kong, che ha posto l’accento sull’efficacia di alcune norme di protezione contro il Coronavirus. L’analisi si apre subito con una frase inequivocabile: “Sebbene gli studi meccanicistici supportino il potenziale effetto dell’igiene delle mani o delle maschere facciali, le prove di 14 studi randomizzati controllati di queste misure non supportano un effetto sostanziale sulla trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio”. Partendo proprio dall’igiene delle mani, essa previene molte malattie infettive e potrebbe essere considerata una componente importante in piani di pandemia influenzale, però “i risultati della nostra meta-analisi sugli RCT non hanno fornito prove a sostegno di un effetto protettivo dell’igiene delle mani contro la trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio”. In ogni caso, “l’igiene delle mani è stata accettata come misura di protezione personale in oltre il 50% dei piani nazionali di preparazione per l’influenza pandemica”.
“MASCHERINE? EFFICACIA NON DIMOSTRATA”
Capitolo mascherine: Becchi e Tarro, traducendo lo studio asiatico, sottolineano come non siano state trovate prove che le maschere facciali di tipo chirurgico siano efficaci nel ridurre la trasmissione dell’influenza confermata in laboratorio, sia quando indossate da persone infette (controllo alla fonte) o da persone nella comunità in generale per ridurre la loro suscettibilità. .“Tuttavia, come per l’igiene delle mani, le maschere per il viso potrebbero essere in grado di ridurre la trasmissione di altre infezioni e quindi avere valore in una pandemia influenzale quando le risorse sanitarie sono a corto di risorse”. E ancora: “È essenziale notare che i meccanismi di trasmissione da persona a persona nella comunità non sono stati completamente determinati. Resta la controversia sul ruolo della trasmissione attraverso aerosol di particelle fini. La trasmissione per contatto indiretto richiede il trasferimento del virus vitale dalla mucosa respiratoria alle mani e ad altre superfici, la sopravvivenza su quelle superfici e l’inoculazione riuscita nella mucosa respiratoria di un’altra persona”.