CARD. BECCIU ATTACCA DIDDI: “MI HA SFREGIATO MA IO SONO INNOCENTE”

In attesa dell’ultima fase di requisitoria mercoledì 26 luglio sul processo in Vaticano per la vicenda della compravendita di un palazzo a Londra in Sloane Avenue, è tornato a parlare uno degli imputati “eccellenti” delle accuse alla gestione dei soldi della Segreteria di Stato Vaticana, il cardinale Angelo Becciu. Rispondendo alla prima fase di accuse presentata negli scorsi giorni dal promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi, l’ex  sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato tuona «sono addolorato dalle parole del promotore di giustizia. La mia ricostruzione dei fatti documentata e puntuale in aula ha dimostrato che ho sempre lavorato per il bene della Chiesa e per essa ho speso la mia vita».



Imputato assieme ad altri 9 nel processo in Vaticano che potrebbe concludersi con le prime sentenze entro il Natale 2023, Becciu ribadisce la sua innocenza: «Sono innocente e non mi stancherò di ripeterlo. Sono innocente non soltanto perché non ho mai rubato un soldo né mi sono arricchito né ho arricchito i miei familiari. Le approfondite verifiche degli inquirenti sui nostri conti bancari lo hanno dimostrato». Il cardinale sardo mantiene la fiducia nell’imparziale giudizio del Tribunale Vaticano, tanto sulle vicende del palazzo di Londra in Sloane Avenue quanto per «le ragioni umanitarie che hanno spinto a esperire tutti i tentativi possibili per salvare la vita di una suora missionaria o, ancora, al sostegno legittimo alle iniziative caritatevoli della diocesi di Ozieri che ha la sola colpa di essere legata alle mie origini e di una cooperativa che lavora con la Caritas presieduta da una persona che ha la sola colpa di essere uno dei miei fratelli».



PROCESSO VATICANO AL CARDINALE BECCIU: DOMANI LE RICHIESTE DI CONDANNA

Secondo Becciu le parole più dure del promotore Diddi – che ha parlato del cardinale come il vero “ispiratore” della “voragine enorme” del bilancio in Vaticano, accusandolo di voler sbugiardare i magistrati con compagne di stampa contro la magistratura vaticana (e da ultimo affermando come Becciu si stesse difendendo dal processo e non nel processo) – lo hanno ferito in quanto «non ha portato uno straccio di prova per suffragare le sue accuse». Il cardinale sottolinea di essere stato descritto in modo «deformante, finendo per sfregiare la mia figura di uomo e di prete».



Becciu respinge, dice, con «sdegno e ribrezzo» per le «frasi insinuanti e offensive sulla mia vita sacerdotale e di servitore del Papa! Non può un uomo che si vanta di operare a nome del Papa cadere in simili bassezze», Infine, Becciu evidenzia come tale processo sia una pagina dolorosa «non solo per me e la mia famiglia, coinvolta ingiustamente, ma per la stessa Chiesa: a essere traditi sono l’intento con il quale si è dato avvio a questo procedimento e il modo con cui i Sacri Canoni definiscono il ruolo del promotore di giustizia, ovvero ricercare effettivamente la verità e la giustizia, rallegrandosi anche quando si trova evidenza dell’innocenza dell’imputato». Nell’augurarsi che tutto possa concludersi nei prossimi mesi al meglio, il Card. Becciu si dispiace che Diddi abbia «tentati di stampellare iniziali accuse di colpevolezza dopo tutto quello che il processo ha dimostrato». Il pm Diddi chiuderà domani la requisitoria al termine della quale dovrebbe stilare le richieste di condanna per gli imputati nel “maxi-processo” contro la gestione dei fondi della Segreteria di Stato: dopo la pausa estiva invece verranno ascoltati gli avvocati degli imputati e le parti civili, con il tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone – ex procuratore capo di Roma – che dovrebbe emettere una sentenza entro la fine dell’anno 2023.