San Thomas Becket viene festeggiato il 29 dicembre. Il film che vi propongo ė Becket e il suo re (1964), con la regia di Peter Glenville. Facciamo un excursus in letteratura. Un altro Thomas, lo scrittore e poeta Eliot, scrisse un saggio teatrale, “Assassinio nella Cattedrale”, in cui si ripercorre il martirio di Becket. Leggetelo in inglese (se lo sapete), ma va bene anche in italiano. Straordinario.



Thomas Becket si oppose all’ingerenza della politica nella vita della Chiesa mettendosi contro il suo amico re Enrico II. Siamo nel 1100, in Inghilterra, e Becket, dopo vocazione e studi religiosi, entra nelle simpatie del re e viene eletto, suo malgrado, Arcivescovo di Westminster. Non cede alle forzature che il sovrano opera contro la Chiesa e fedele a essa arriverà al martirio. Re Enrico II, dopo l’ennesimo rifiuto di Becket a sottostare al potere temporale, affermò la famosa frase “Nessuno mi libererà da questo prete?”. Quattro suoi cavalieri lo presero alla lettera e andarono a ucciderlo. Becket li accolse nella Cattedrale di Westminster con i paramenti sacri e come un agnello al macello, docile e mansueto, andò incontro al martirio. Fu quasi subito proclamato santo.



Passiamo al film. Becket e il suo re non rispecchia la realtà, sir Thomas non era l’organizzatore delle scappatelle e malefatte sessuali di Enrico II. Il film ė tratto dall’opera teatrale di Jean Anouilh,  “Becket ou l’honneur de Dieu”, ma per chi non conosce la storia del santo può comunque ammirare nel film la forza operata in lui dalla fede in Cristo e dalla fedeltà alla Chiesa.

Becket ė interpretato dal tenebroso Richard Burton, mentre Peter O’Toole impersona il re d’Inghilterra, Enrico II. Aggiungiamoci Gino Cervi nei panni del Cardinal Zambelli mentre Paolo Stoppa ė papa Alessandro II. Grande cast internazionale. Secondo me (ma non sono il solo) l’interpretazione di O’Toole fu magistrale e avrebbe meritato l’Oscar che andò invece a Gregory Peck per Il buio oltre la siepe. Ma l’establishment hollywoodiano in quell’anno guardava alle conquiste sociali americane più che alla rievocazione della vita di un martire cristiano.



La trama del film, come dicevo, ripercorre quella del dramma teatrale, dove vediamo il re e Becket dopo una notte in incognito di bagordi e donne, scappare a gambe levate. Enrico II vede Becket come un grande amico, disposto a cedergli la sua donna. Per il suo acume e fedeltà lo nomina Cancelliere d’Inghilterra e poco dopo, per avere dalla sua parte la Chiesa, lo fa eleggere Arcivescovo di Canterbury.

Fino a quel momento Becket affermava:

– Non posso soffrire l’idea di essere amato.

– In me c’è soltanto il vuoto.

Ma come aveva servito l’onore del re, così cominciò a servire l’onore di Dio.

Troviamo Becket, che diventato Arcivescovo, parla al Crocefisso:

– Ti prego Signore insegnami a pregarti, amarti, adorarti, a onorarti. Fa che io sia degno.

E dopo lo scontro con il re afferma:

– Io sono l’Arcivescovo, il vero onore da difendere ė l’onore di Dio.

Scomunica il lord assassino di un prete, ma poi ė costretto a scappare in Francia. Vuol essere esonerato dall’incarico, ma il Papa lo conferma. Per un lungo periodo vive in un convento francese pregando e servendo come gli altri monaci.

E qui prega Dio:

– Arrivare alla santità così non c’è  alcun merito, ė a poco prezzo. Per il resto la Tua volontà sia fatta.

Dio vede e provvede.  Enrico II lo riaccoglie in patria e vi ė un cruento confronto tra i due in riva al mare. Tutto da vedere e ascoltare. Il prelato ė pronto a rientrare in Inghilterra a proteggere il suo gregge e il re invece ė angustiato per l’amico che fu, che ha preferito Dio a lui. Becket ė acclamato dal popolo e in un momento di rabbia e ubriacatura il re inconsciamente incita i suoi cavalieri a ucciderlo. E questo accade nella cattedrale di Westminster durante i vespri.

La scena iniziale del film ha il suo finale con la penitenza del re sulla tomba di Becket dove si fa frustare come ammenda e poi annuncia al popolo che il Papa dichiarerà santo Thomas Becket.

Un film da vedere con attenzione ai dialoghi. Burton con il suo sguardo sicuro impersona alla grande il Santo.