Decisamente curioso quanto proposto in Belgio da parte della politica: abolire lo shopping online, l’e-commerce. L’iniziativa, decisamente clamorosa visti i tempi in cui viviamo dove praticamente ogni cosa è fattibile online, giunge da Paul Magnette, leader del Partito Socialista belga, facente parte dell’esecutivo che governa il Paese, nonché sindaco di Charleroi. Intervistato dal giornale fiammingo, Humo, così come riportato dal sito Affaritaliani.it, Magnette ha spiegato: “Facciamo del Belgio un Paese senza e-commerce”. E ancora: “Per me non è progresso, ma degrado sociale ed ecologico. Perché dobbiamo avere persone che lavorano di notte nei magazzini, solo per soddisfare i desideri di chi vuole fare shopping a qualsiasi orario e ricevere la merce entro 24 ore? Davvero non possiamo aspettare due giorni per ricevere a casa un libro?”.



Stando alle statistiche pubblicate da Eurostat, tre belgi su quattro, precisamente il 75 per cento fra i 16enni e i 74enni, ha effettuato degli acquisti online nel corso dell’anno da poco concluso, il 2021. Dati che collocano la stessa nazione fiamminga nella media europea, e numeri che si sono alzati di molto negli ultimi due anni a causa della pandemia di covid che ha costretto la popolazione ad evitare i contatti sociali, svolgendo tutto dal proprio divano di casa.



BELGIO VUOLE ABOLIRE L’E-COMMERCE: IL DIBATTITO SI INSERISCE NELLA NUOVA LEGGE SUL LAVORO NOTTURNO

La proposta di Magnette, ricorda ancora Affaritaliani.it, si inserisce in un dibattito in corso in quel della nazione belga riguardante in particolare il lavoro notturno; l’idea è quella di introdurre delle modifiche alla legge attualmente in vigore, di modo da allinearsi alle regolamentazioni dei Paesi confinanti, come ad esempio l’Olanda.

Al momento chiunque lavori dalle ore 20:00 in avanti, viene compensato con uno speciale salario notturno, ma per favorire le aziende, facendo quindi pagare loro meno tasse, si sta pensando di estendere l’orario diurno fino alle ore 24:00, di modo che i dipendenti possano essere pagati meno, previo accordo con i rappresentanti sindacali. Magnette spinge invece verso la direzione opposta, puntando ad introdurre limiti più stringenti in merito al lavoro notturno, ma la sua posizione è ampiamente contestata dagli avversari politici, che sottolineano invece l’impatto positivo dell’e-commerce sia sul Pil nazionale quanto sull’occupazione.