Un ex parlamentare di destra del Belgio finito a libro paga dello spionaggio cinese con l’obiettivo di dividere Ue e Usa. Non è il punto di partenza di una spy story cinematografica, ma una storia vera. Il protagonista di questo scandalo è Frank Creyelman, ex parlamentare del partito populista di destra Vlaams Belang. A portarlo a galla è un’inchiesta condotta da Der Spiegel, Le Monde e Financial Times, che hanno ottenuto da una fonte di sicurezza occidentale messaggi di testo dal 2019 alla fine del 2022. Per oltre tre anni è stato a libro paga di Daniel Woo, un ufficiale dell’agenzia di spionaggio del Ministero della Sicurezza di Stato in Cina. Il piano prevedeva di influenzare a favore di Pechino le discussioni europee su questioni come la repressione della democrazia a Hong Kong e la persecuzione degli uiguri nello Xinjiang.



In un messaggio Woo scrive a Creyelman in maniera chiara che «il nostro scopo è dividere le relazioni tra Stati Uniti ed Europa». Il Financial Times riporta un episodio risalente alla visita del cancelliere tedesco Olaf Scholz in Cina alla fine del 2022. Woo chiese all’ex parlamentare belga di convincere due membri di destra del Parlamento europeo a dichiarare pubblicamente che Usa e Regno Unito stavano minando la sicurezza energetica europea. Dopo lo scoppio dello scandalo, Creyelman è stato espulso dal partito fiammingo Vlaams Belang «con effetto immediato».



IL PIANO DELLA CINA PER MANIPOLARE LA DISCUSSIONE POLITICA OCCIDENTALE

L’inchiesta giornalistica rivela che gli scambi tra l’ex parlamentare belga e l’agente cinese «rivelano in modo esplicito e in dettaglio come l’intelligence cinese cerchi di manipolare la discussione politica in tutto il mondo a favore di Pechino», timore peraltro segnalato ripetutamente dalle agenzie di sicurezza dell’Occidente. L’ufficiale cinese ha fatto anche riferimento a tentativi passati di colpire Martin Selmayr, ex segretario generale della Commissione europea, che un tempo era tra i funzionari più potenti di Bruxelles. Non ci sono prove del successo da parte della Cina nel tentativo, mentre Selmayr, ora alla guida della rappresentanza della Commissione Ue in Austria, «ha negato con veemenza di essere a conoscenza della situazione». Il premier belga Alexander De Croo, arrivando venerdì al Consiglio europeo, ha riferito di essere a conoscenza di tali rivelazioni da un paio di settimane e di essere rimasto «scioccato».



«Ciò significherebbe in realtà che alcune persone stanno sabotando la nostra prosperità, la nostra sicurezza, la nostra democrazia dall’interno, da un partito che siede nel parlamento del nostro paese, nel senato. Un senatore di Vlaams Belang sulla prima pagina del Financial Times – il mondo intero lo ha visto», ha aggiunto il premier belga. Inoltre, ha affermato che a detta sua questa vicenda dimostra che «l’estrema destra può essere un pericolo per la nostra società». Stando al quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad, ci sarebbe un altro membro del Vlaams Belang legato a spie cinesi. Si tratterebbe di Filip Dewinter, il quale farebbe parte della stessa rete di Daniel Woo.

I MESSAGGI TRA L’EX PARLAMENTARE BELGA E LA SPIA CINESE

In uno scambio di messaggi risalenti al 2021, Woo ha detto a Creyelman che gli era stato assegnato il compito di «attaccare Adrian Zenz», un ricercatore che ha contribuito a rivelare come la Cina abbia detenuto centinaia di migliaia di appartenenti alla minoranza uigura, prevalentemente musulmana, nella regione dell’estremo ovest dello Xinjiang. «Woo ha anche chiesto a Creyelman di aiutare a interrompere una conferenza su Taiwan, e la coppia ha discusso di pagare un intermediario per influenzare un cardinale cattolico a mettere in guardia contro la politicizzazione del Covid mentre la Cina era sotto pressione a causa del virus emerso da Wuhan», prosegue il Financial Times. Non è chiaro come o quando Creyelman sia stato reclutato. La sua relazione con Woo sembra essere stata condotta a distanza, ad eccezione di un viaggio a Sanya, una località balneare sull’isola di Hainan, nel 2019 per incontrare il suo responsabile dell’intelligence. L’ex parlamentare belga non ha ancora commentato la vicenda. Sembra comunque che abbia avuto scarso successo nell’adempiere ai compiti assegnati da Woo nei testi. Ad esempio, nel giugno 2021 «aver cercato di opporsi senza successo» ad una risoluzione del parlamento belga che dichiarava gli uiguri a rischio di genocidio. Il giornalista residente a Bruxelles, James Wilson, ha confermato di essere stato contattato da Creyelman per «un lavoro sulla Cina» ma «ha gentilmente rifiutato» e che scrivere articoli a pagamento era «contro i miei principi».

Woo ha discusso più volte di denaro nei messaggi, compresi gli importi che avrebbe pagato a Creyelman o ad altri per il loro aiuto. Ad un certo punto, Woo ha anche insegnato a Creyelman come usare un’app per trasferire criptovaluta. Nel 2019, Woo chiese a Creyelman di organizzare la pubblicazione di un articolo che respingesse le proteste pro-democrazia a Hong Kong. Creyelman rispose che avrebbe potuto pagare un giornalista freelance almeno 2.000 euro. Inoltre, nel messaggio finale degli scambi ottenuti, Woo ha detto che contava su Creyelman per convincere due deputati del Vlaams Belang al Parlamento europeo – Tom Vandendriessche e Filip De Man – a rilasciare dichiarazioni prima della visita di Scholz. Ma non sono seguite dichiarazioni. Vandendriessche ha negato di aver avuto discussioni con Creyelman sulla questione. De Man ha rifiutato di commentare se avesse discusso la questione con Creyelman. Il Financial Times ha provato a contattare Woo ai diversi numeri di telefono e indirizzi e-mail usati, senza successo. L’ambasciata cinese a Bruxelles ha dichiarato di non essere a conoscenza degli eventi.