Belinda Carlisle è la leader delle Go-Go’s, band che si è guadagnata un posto nella storia del rock per essere stata la prima al femminile, completamente autonoma, a portare un album alla prima posizione in classifica negli Stati Uniti. Dopo oltre quarant’anni dalla formazione, il gruppo sarà inserito nella Rock & Roll Hall Of Fame and Museum di Cleveland, dedicato agli artisti più influenti del genere.
Intervistata dal Guardian, la voce solista delle Go-Go’s, che oggi ha 63 anni, ha ricordato i primi anni in cui suonavano nei club ska britannici. Belinda Carlisle ha inoltre spiegato che le case discografiche si rifiutavano di vedere il loro potenziale in quanto donne: “Non c’era mai stata una band femminile che avesse avuto successo su un grande livello, quindi non potevano pensare fuori dagli schemi“. Dopo anni di gavetta, però, il contratto discografico è arrivato grazie a Miles Copeland della I.R.S. Records con cui hanno pubblicato il loro primo album “Beauty and the Beat“.
Belinda Carlisle: “Non c’è empowerment nelle artiste oggi”
“Molti non nutrono i loro artisti come facevano un tempo“, ha detto Belinda Carlisle al Guardian riflettendo sul perché nessuna band al femminile abbia ancora eguagliato il successo delle Go-Go’s. “Non credo che abbia a che fare con il sessismo, perché con il materiale giusto potrebbe essere una cosa enorme. Ma c’è bisogno di una casa discografica che ami davvero la musica”. Oggi il panorama musicale è molto diverso, negli anni Settanta c’erano un sacco di club in cui suonare e imparare, soprattutto c’era una scena che supportava i giovani gruppi “orribili, come noi”.
Le Go-Go’s hanno suonato alcuni anni fa ai Billboard Awards negli Stati Uniti e si sono fermate a guardare le esibizioni delle altre artiste più giovani. Belinda Carlisle ha capito che “non siamo puri“, che è un settore gestito da uomini e per le donne c’è tanta pressione nel risultare eleganti e sexy in un modo in cui la sua band non è mai stata. “Non vedo l’empowerment nella musica sessualizzante che le donne eseguono”.
Belinda Carlisle: “Sono nata ribelle”
Belinda Carlisle è cresciuta in una famiglia instabile, dove il padre era alcolizzato e l’unica cosa che lei voleva fare era scappare e viaggiare per il mondo. Da adolescente pensava che fare la rockstar potesse essere un buon modo per riuscirci: “Sono nata un po’ ribelle, e questo era uno dei motivi per cui la musica punk mi attraeva” ha detto al Guardian. Sbarcata a Los Angeles a diciott’anni, la cantante è entrata a far parte della community punk partecipando alle feste e conoscendo sempre più persone. Non mancavano droga e alcol in quel periodo (di questo ne ha raccontato nel suo libro di memorie del 2010): “Non credo di essere mai andata sul palco completamente sobria per anni”.
Lo scioglimento delle Go-Go’s è dovuto anche ai problemi legati alla droga, e Belinda Carlisle è riuscita ad uscirne solo lanciando la sua carriera da solista. Sebbene i lavori della band abbiano sempre avuto un sapore commerciale, quelli della cantante sono stati puro pop anni Ottanta: “Sono cresciuta con la radio della California. Non pensavo che sarebbe stato autentico fare un album punk”. La Carlisle sta attualmente lavorando ad un nuovo progetto discografico, in autunno la attende anche un tour nel Regno Unito: “Non avrei mai pensato che avrei lavorato ancora a questa età, ma mi piace”.