«Bella Ciao una provocazione»: queste poche parole hanno trasformato un normale servizio di cronaca della TgR Rai Emilia Romagna in un autentico caso politico e mediatico: nei giorni in cui il monologo di Fedez e la presunta tentata censura hanno conquistato le cronache nazionali, è ancora Viale Mazzini a finire nella bufera con ancora uno scontro partito dagli ambienti di sinistra. Se per il J’accuse del rapper sulla graticola ci è finita Rai 3, per il servizio sulla manifestazione di destra a Bologna è la redazione del Tg regionale a subire le ire di Anpi, sindacati e partiti di centrosinistra.



Prima di tutto, i fatti: il Primo Maggio in piazza della Pace a Bologna, davanti alla Torre di Maratona dello Stadio Dall’Ara, scendono in protesta i lavoratori del Movimento NazionaleLa Rete dei Patrioti” (gruppo dissidente della destra staccatosi da Forza Nuova). Si tenta di costruire una piazza diversa da quella principale della sinistra nel giorno del 1 maggio e inoltre si chiamano a raccolta ristoratori, tassisti, ambulanti e attivisti in protesta per i lockdown e le chiusure dell’ultimo anno: questo crea però nella città per eccellenza “antifascista” una reazione da parte delle sigle di sinistra che lamentano la presenza del Movimento Nazionale.



L’IRA DELLA SINISTRA CONTRO LA TGR RAI EMILIA ROMAGNA

Succede poi che da una finestra di un palazzo lì vicino alla manifestazione risuona una musica potente decisamente riconoscibile: si tratta di “Bella Ciao”, la canzone per antonomasia della Resistenza partigiana contro il nazifascismo. «Un servizio del TGR Emilia Romagna di ieri ha definito come una ‘provocazione’ la musica di ‘Bella Ciao’ che usciva da una finestra a Bologna durante un raduno dell’estrema destra. Il cronista ha proseguito lodando i manifestanti de ‘La rete dei patrioti’ che avrebbero proseguito tranquilli la loro marcia»: così denuncia la senatrice M5s Sabrina Ricciardi, capogruppo in commissione di Vigilanza Rai e componente della “Commissione Segre” (per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza). Il servizio della TgR diviene così rapidamente motivo di scontro tanto in Rai quanto in Parlamento: «La redazione della Tgr Emilia Romagna si scusa per il grave episodio e prende le distanze dai contenuti del servizio stesso, che non corrispondono alla storia e ai principi che hanno sempre guidato il lavoro dei giornalisti del servizio pubblico», spiega una nota della redazione Rai, «Evidentemente le parole usate nell’attacco del pezzo sono state inadeguate e inappropriate, mentre nel seguito del servizio è stato correttamente documentato quanto avvenuto». In conclusione la Direzione annuncia di aver chiesto una relazione approfondita ai responsabili della TgR Emilia Romagna e allo stesso autore del servizio, «preannunciando una netta dissociazione dal contenuto del servizio stesso». Durissime le reazioni dell’ANPI, di LeU e Sinistra Italiana oltre che del M5s e pure del Comitato di Redazione Rai: li “racchiude” tutti il comunicato dell’Usigrai, sindacato giornalisti Rai «Bella Ciao non è mai una provocazione, è un canto di libertà, indissolubilmente legato alla resistenza e alla lotta contro la dittatura fascista. In riferimento a un servizio andato in onda ieri sera sulla TgR Emilia Romagna, lo ribadiamo ancora una volta: le giornaliste e i giornalisti della Rai stanno e possono stare soltanto da una parte, ovvero dalla parte della Costituzione antirazzista e antifascista».

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