Se, come dice Aristotele, ‘La bellezza è la migliore lettera di raccomandazione”, lo è altrettanto il fatto che oggi la medicina estetica fa sempre più il paio con le new tecnologies del contatto. Con i social media. Gli stessi che ormai sono il termometro delle tendenze e lo strumento che più di tutti può contribuire a orientare scelte e trend del mercato.



Quale che esso sia. In un momento storico in cui anche i professionisti della salute diventano celebrities on line, c’è qualcuno di autorevole che sente il desiderio profondo di fornire consigli fondati, semplici e pratici, per comprendere come discernere un serio professionista anche tramite Twitter, Instagram o Facebook.



E’ Cristina Sartorio, brillante quarantenne piemontese affermatasi nel Belpaese come medico chirurgo estetico amata da grandi e piccini. Le sue stories ottengono visualizzazioni importanti, vincente è la formula di portare, nel più assoluto rispetto dell’esegesi scientifica, concetti chiave e importanti novità alla portata di tutti. In modo chiaro, schietto e lineare.

Spesso relatrici in primari convegni nazionali e internazionali, autrice di un volume il cui titolo è già un manifesto, uno splendido paradigma di verità, ‘La Bellezza dell’Imperfezione’ (HCA Edizioni), titolare di una propria linea cosmetica creata ex novo su principi naturali intitolata ‘CriSkin – Sartorial Skincare’ (il cui claim è un azzeccato gioco di parole onomatopeico e patronimico insieme), la Sartorio pone l’accento in sul fatto che “E’ importante discernere in primis tra la voglia di apparire e quella, invece di comunicare”, come ha dichiarato in un’intervista rilasciata al quotidiano Torinoggi.it.



Per poi approfondire: “Il medico riveste sempre un ruolo delicato e superpartes, dal quale va escluso ogni mero coinvolgimento formale e a sé stante dell’ego. Importante, inoltre, anche considerare modalità e linguaggio: è bene semplificare concetti complessi per renderli alla portata di tutti, ma nel pieno rispetto della terminologia e dei parametri di una comunicazione sempre e solo comunque di natura scientifica anche nella forma, oltre che nella sostanza”.

Prosegue ancora Cristina Sartorio, “Il consiglio primario è di porre attenzione sempre sulla proattività e la propositività del messaggio: il medico corretto non invita all’azione in quanto tale, ma offre una panoramica la più esaustiva possibile sulle più attuali, moderne e comprovate opportunità di cure e trattamenti disponibili per le varie necessità patologiche ed estetiche”. In poche parole, rispettando doverosamente in tutto e per tutto la libertà del paziente.

Per poi chiosare: “Concludo invitando a valutare anche la coerenza e la relativa continuità del medico con gli strumenti informativi a sua disposizione, comprese piattaforme come ad esempio Linkedin cui è possibile ritrovare i curricula specifici e aggiornati dell’iter formativo ed esperienziale insieme di ciascun professionista. Inclusa anche la periodicità degli aggiornamenti dei contenuti sui vari canali disponibili e l’attualità degli stessi in linea con i trend del momento storico corrente, con ampio sguardo a come la medicina estetica viene a parità di trattamento affrontata anche nel resto del mondo”.