Scoppia il caso all’istituto Aldrovandi Rubbiani di Bologna; tutta colpa di un brano di Bello FiGo ascoltato dagli alunni durante una lezione in dad, e che ha appunto sollevato in polverone. La vicenda è riportata nel dettaglio dai colleghi de Il Resto del Carlino, che sottolineano come durante una lezione di italiano degli scorsi giorni, uno studente di una prima avesse proposto di ascoltare “Non pago affitto” del dissacrante rapper di cui sopra. Peccato però che la canzone non sia proprio adatta in ambito didattico in quanto contenente una serie di epiteti volgari e altre frasi discutibili, di conseguenza, dopo qualche secondo, l’insegnante aveva deciso di stoppare l’ascolto dello stesso pezzo.



In seguito aveva chiesto agli alunni di elaborare uno scritto sulla canzone, con argomento la questione migranti e due righe anche sul linguaggio usato dall’artista. Un episodio che però non è sfuggito ai più, e che è giunto anche a Galeazzo Bignami, onorevole di Fratelli d’Italia, che ha deciso di interrogare il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi “per accertare la dinamica dello svolgimento degli eventi”. ‘Non pago affitto’ – aggiunge – è una canzone disgustosa ed è incredibile che sia stata oggetto di un momento formativo”.



POLEMICA PER BELLO FIGO IN AULA A BOLOGNA: LA DIFESA DEI PROFESSORI

E ancora: “Al di là del fatto che sia stato uno studente a chiedere l’ascolto della canzone, occorre fare una disamina su ciò che si può o non si può fare in classe”. La prof si è ‘difesa’ sostenendo che sia stato lo studente a proporre il brano, ma Bignami sottolinea a riguardo: “La motivazione addotta dall’insegnante è blanda e scarica la responsabilità della scelta sullo studente”. L’esponente di Fratelli d’Italia ha quindi inviato una lettera all’incaricato scolastico regionale Stefano Versari, per chiedere “se ritiene di assumere provvedimenti contro l’insegnante“. Solidarietà da parte dei 125 prof dell’istituto bolognese nei confronti della loro collega: “Esprimere la nostra solidarietà – scrivono gli insegnanti – significa rivendicare la libertà di insegnamento di ciascun docente e insieme l’autonomia della scuola, di ogni scuola, da ogni forma di ingerenza indebita – sia essa di un genitore o del politico di turno in cerca di visibilità – sul piano delle finalità educative, dei contenuti e delle metodologie didattiche”. Bello FiGo è spesso e volentieri al centro delle polemiche, come ad esempio quando ha realizzato una canzone per Barbara d’Urso, conduttrice che tra l’altro aveva incontrato durante una puntata di Live dello scorso autunno.

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