Qualità e artigianalità sono un tratto distintivo della piccola media impresa italiana e sono i valori alla base del successo del Made in Italy: tutti aspetti che Maurizio Bellosta, CEO di Bellosta Rubinetterie e Signorini Firenze 1923, conosce perfettamente alla luce della sua esperienza e di cui parla nell’intervista concessa a Finanza Now. Ad esempio, il suo settore ha subìto forti contraccolpi negli ultimi anni per la guerra in Ucraina e per la crisi economica tedesca, eppure il 60% della produzione nazionale viene esportata. Ad esempio, tenendo conto delle imprese della rubinetteria del novarese, sono stati portati fuori dall’Italia prodotti per 279 milioni di euro, dunque in un solo distretto produttivo e tenendo conto di soli tre mesi.



Il prodotto italiano, il made in Italy – non solo i rubinetti, quindi allargherei a tutta la manufatturiera italiana – nel tempo ha sempre avuto un apprezzamento. Partiamo addirittura dall’immediato dopoguerra, dove le rubinetterie sono nate nella nostra area. Fino agli anni ‘90 eravamo la fabbrica dei nostri colleghi tedeschi, poi con l’avvento dei cinesi siamo diventati la fabbrica del design”, spiega Bellosta. C’è stato un salto di qualità a livello di design e di qualità che ha permesso alle aziende italiane di rubinetteria non solo di ‘salvarsi’, ma anche di evolversi, come dimostra proprio Bellosta Rubinetterie.



Infatti, Bellosta, che è anche vicepresidente per il settore cromato di AVR, l’Associazione italiana costruttori valvole e rubinetteria, federata ad Anima Confindustria, testimonia la grande richiesta nel mondo dei prodotti italiani e il grande fascino che suscita il Made in Italy anche sulla rubinetteria. “Quest’estate sono stato a New York e ho constatato proprio il fascino che qualsiasi tipo di prodotto di design italiano colpisse la popolazione americana”.

BELLOSTA, STORIA DI UNA TRADIZIONE IN CONTINUA EVOLUZIONE

I numeri parlano chiaro per Bellosta, sono una prova dei grandi risultati che sta conseguendo il settore, nonostante non ci sia più il vantaggio degli sconti in fattura nel mercato nazionale. “Però la strada intrapresa dalla designer qualità è ben dritta e sicuramente sarà parte di tutto il comparto e anche per quel che ci riguarda, sia come Bellosta che come Signorini”.



Una visione ampia che però è fatta di specificità e di una storia aziendale, come quella che può raccontare il manager di Bellosta Rubinetterie e Signorini Firenze 1923, che non prescinde dalla ricerca del bello, in una declinazione concreta che emerge dalla ricerca estetica alla base dei prodotti. “Il rubinetto segue il design di tutto l’ambiente bagno, tendenze a livello di forme e colori, ma la ricerca spasmodica lo ha elevato da complemento a protagonista del bagno”.

Un’evoluzione costante che però non perde di vista la storia familiare e la tradizione di Bellosta Rubinetterie: “Per quel che ci riguarda l’azienda, che è stata fondata nel ’61 dai miei genitori, è stata tramandata di padre in figlio, adesso io ho una figlia di 13 anni e spero che segua la mia strada. Siamo entusiasti e felici di portare avanti questa produzione con emozione, passione e ricerca del dettaglio e del bello”.

IL VALORE DELLA SOSTENIBILITÀ E LA CURA PER “L’ORO BLU”

La ricerca della perfezione e la cura del dettaglio partono dallo sviluppo dello stesso ambiente di lavoro, come dimostra la realtà industriale di Bellosta Rubinetterie. “Le fabbriche attuali non sono più quelle di una volta con ambienti basici. Vi invito a visitare la nostra: abbiamo anche isole verdi, quindi la ricerca del bello parte da un ambiente di lavoro perfetto. Noi, tra l’altro, incassiamo sempre i complimenti dai varie organi di controllo sia sull’ambiente, sul rapporto luce-qualità etc perché per noi è fondamentale che ogni nostro collaboratore possa dare il meglio di se stesso e un ambiente bello ti stimola a lavorare bene”, spiega il CEO della storica azienda ai microfoni di Finanza Now.

Dunque, è cambiata anche la figura dell’imprenditore, che deve essere esempio dei valori che vuole trasmettere con il suo prodotto e abbracciare le sfide del futuro, come la sostenibilità. Nel caso del settore delle rubinetterie, una grande sfida è quella del cosiddetto ‘oro blu’, l’acqua, una risorsa preziosa che non va sprecata. “Noi siamo molto attivi, ad esempio l’anno scorso col Banco Alimentare del Lazio a Montecitorio abbiamo affrontato il tema con tutta l’associazione della filiera di categoria”.

Del resto, il settore in cui opera Bellosta può garantire un contributo importante attraverso la realizzazione di prodotti che riducono gli sprechi. “L’aspetto della salvaguardia del bene primario che per noi è l’acqua è tra i temi che affrontiamo tutti i giorni e lo facciamo soprattutto quando realizziamo nuovi prodotti che devono rispondere a certi canoni che per noi sono fondamentali”, aggiunge il manager.

IL RUOLO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E LA SFIDA DEI PRODOTTI SU MISURA

Se si proietta lo sguardo al futuro, allora non si può non affrontare il tema dell’intelligenza artificiale, visto che molte aziende si stanno muovendo in questa direzione. “Sicuramente, per alcune fasi lavorative, sarà una parte integrante del processo produttivo. Io personalmente preferirei che la mano dell’uomo, la capacità artigianale non venisse assolutamente sostituita perché perderebbe proprio il fascino dell’artigianalità”, precisa Maurizio Bellosta, che si dice favorevole allo sviluppo accompagnato dalla tecnologia, ma “salvaguardando la manodopera, soprattutto quelle specializzate, dobbiamo stare attenti che non scompaiano”.

La sua azienda è una delle prime ad aver ‘sdoganato’ il concetto del prodotto su misura, che peraltro compie 20 anni, visto che sin dal suo ingresso in azienda ha fatto propria anche questa sfida, soddisfacendo le esigenze anche più particolari dei clienti. “La questione del costo dipende un po’ dalla complessità del prodotto richiesto”, ma la forza di Bellosta Rubinetterie è anche di avere la capacità di andare incontro alle esigenze dei clienti ascoltandoli.

I NUOVI PROGETTI E LA RINASCITA DI SIGNORINI FIRENZE 1923

A proposito di futuro, Maurizio Bellosta a Finanza Now affronta quello a breve termine, illustrando le prospettive per il prossimo anno e i nuovi progetti in cantiere di Bellosta Rubinetterie. “Per noi il 2025 sarà segnato dalla presentazione di ulteriori collezioni in acciaio Inox 316, che è un materiale molto resistente che si usa sempre più spesso, soprattutto nelle strutture alberghiere”. Ma c’è anche il Fuorisalone, dove l’azienda “si è contraddistinta negli ultimi 15 anni per delle iniziative peraltro patrocinate anche dal comune di Milano con dei messaggi positivi a chi visita il nostro spazio e il Fuorisalone stesso”.

Tra le tante sorprese in serbo c’è pure l’inaugurazione di Signorini Firenze 1923, un marchio centenario che era fallito negli ultimi anni; quindi, Bellosta Rubinetterie due anni fa lo ha fatto rinascere. “Abbiamo dovuto rifare tutte le produzioni, soprattutto quelle iconiche, di un’azienda che rappresenta il cuore della Toscana. Ci sarà un grande sforzo per questo marchio a cui siamo molto affezionati perché è storico”. Chi ha a cuore la propria attività, come Maurizio Bellosta, si dimostra in grado anche di integrare nuove sfide facendo leva sui propri stimoli, facendo un balzo in avanti senza perdere la propria identità, che invece viene preservata e valorizzata.