Anche gli impegni pastorali possono essere molto stressanti. Lo sa bene don Andrea Piccolin, prete che ha deciso di prendersi un periodo sabbatico per questo motivo, troppo stress da lavoro. Un fulmine a ciel sereno per i fedeli di Falcade e Caviola, in provincia di Belluno, che si sono trovati in chiesa un altro sacerdote, don Davide Fiocco. Da lui hanno appreso che Piccolin aveva concordato col vescovo monsignor Renato Marangoni di prendersi del tempo lontano dagli impegni pastorali. «Rispettiamo questa volontà con delicatezza e sensibilità. Preghiamo per lui e speriamo in una sua rapida ripresa», l’augurio del direttore del Centro Papa Luciani di Santa Giustina.
La notizia ha fatto subito il giro delle comunità cristiane, anche perché nessuno si era reso conto del periodo difficile che stava attraversando il parroco. Lo stesso don Andrea Piccolin, contattato dal Gazzettino, ha preferito non commentare la vicenda e mantenere il massimo riserbo sui motivi del suo allontanamento. In paese, però, non mancano le ipotesi. Infatti, c’è chi ha parlato di stress per il suo mandato, visto che doveva occuparsi di due parrucche da duemila fedeli, che però durante le stagioni turistiche aumentano. «Il problema del grande impegno per i preti di montagna c’è ed è innegabile, siamo sempre meno e con il turismo c’è ancora più da fare», ammette don Davide Fiocco.
PRETE SI PRENDE PERIODO SABBATICO: IL PROBLEMA DELLA CARENZA DI PARROCI
Don Andrea Piccolin, 53 anni, viene descritto come un parroco dinamico. L’incarico delle due parrocchie arrivò nel 2019. Il vescovo della diocesi di Belluno Feltre, Renato Marangoni, prese la decisione dopo la partenza di don Sandro Gabrieli da Falcade e di don Bruno De Lazzer da Caviola. In questa circostanza scelse di affidare a don Piccolin entrambe le parrocchie a causa della scarsità di preti a disposizione. Appena giunto a Falcade, don Andrea Piccolin decise di riunire in un unico giornale i due bollettini parrocchiali e si diede da fare per cercare fondi per finanziare lavori urgenti della chiesa di San Sebastiano a Falcade Alto, iniziativa per la quale nacque un comitato di parrocchiani che si diedero da dare per raccogliere proventi per i lavori.
Stando a quanto riportato dal Gazzettino, non va sottovalutato l’impegno sempre più complesso che i parroci stanno affrontando nello svolgimento del loro mandato spirituale per reggere più parrocchie, magari anche distanti l’una dall’altra, e al contempo tenere la contabilità e occuparsi della burocrazia. Pertanto, non deve sorprendere che un parroco decida di “staccare la spina” per riprendere fiato.