«L’ambiente non può essere un tema divisivo»: lo ha detto Silvio Berlusconi ai suoi collaboratori e ai dirigenti di Forza Italia, secondo quanto rivelato oggi da “Il Giornale”. Nel giorno in cui il Premier Mario Draghi all’evento su “Energia e Lavoro” ha rimarcato la necessità di essere tutti uniti per le «sfide essenziali del futuro del Paese, a parte dall’ambiente», il leader azzurro si schiera ancora una volta accanto all’ex n.1 Bce.
«Chi mi conosce sa che l’amore per la natura per me è una passione di antica data – racconta ancora l’ex Cavaliere suoi -. Da imprenditore sono stato tra i primi a costruire vere e proprie città giardino, con al centro il verde, la mobilità pedonale, le piste ciclabili»: per il verde e contro l’appropriazione della sinistra sui temi ambientali ed energetici, «Il mio governo è stato tra i primi a mettere al banco i sacchetti di plastica». Per Berlusconi l’indirizzo del Governo con il PNRR è proprio volto a importare nel nostro Paese una vera transizione ecologica.
BERLUSCONI “GREEN” NON BASTA PER CONVINCERE IL M5S
«Non possiamo consentire che il nostro sistema industriale sia tagliato fuori dall’innovazione dei processi produttivi verso l’obiettivo della sostenibilità – spiegava ieri Silvio Berlusconi al “Corriere della Sera” – altri sono già molto più avanti di noi e conquisteranno quote di mercato sempre maggiori. Dobbiamo mettere in sicurezza il nostro territorio, cambiare il modo di fare agricoltura, rendere più efficienti e puliti i trasporti, digitalizzare il Paese. Ovviamente la transizione va accompagnata e sostenuta con le risorse che abbiamo a disposizione (grazie all’Europa molto maggiori che nel passato) e con una politica di sgravi e di incentivi». Con Lega e FdI disponibili al tema ambientale (puntando su energia nucleare pulita e sostenibilità), il Centrodestra prova a riaffermare la propria posizione anche sul fronte ambiente dove “ruolo da padrone” lo giocano Pd, M5s e sinistra. Un Berlusconi “green” e che nei giorni scorsi ha pure aperto al Reddito di Cittadinanza non sembra per il momento convincere il Movimento 5Stelle nel considerare l’ex Cav come un potenziale nome da candidare al Quirinale: «Fermo restando che ci confronteremo all’interno del Movimento con i parlamentari, che hanno la massima responsabilità perché sono loro che devono scrivere un nome nel segreto dell’urna, ho già detto rispetto al leader di Forza Italia che non e’ il nostro candidato», ha spiegato Giuseppe Conte a margine dell’Assemblea di Confartigianato. Dopo l’intervista al “CorSera” dove parlava di dialogo per il Colle anche con il Centrodestra, l’ex Premier corregge il tiro: «Io non ho aperto oggi al dialogo con la destra per il Quirinale. Ho sempre detto sin dall’inizio che andremo a scegliere una persona che rappresenterà e garantirà l’unita nazionale, poi certo bisogna confrontarsi per trovare una persona che sia il più rappresentativa possibile».