Ornella Vanoni e il retroscena con Beppe Vessicchio a Belve

L’ultima puntata di Belve, andata in onda ieri in prima serata su Rai2, ha avuto tra i protagonisti Ornella Vanoni. La cantante, una delle icone della canzone leggera italiana, si è raccontata senza alcun filtro e con la schiettezza che la contraddistingue ai microfoni di Francesca Fagnani. E ha ripercorso alcuni ricordi della sua carriera artistica e della sua vita privata, alcuni ancora impressi nella sua mente, altri invece piuttosto sfumati. Come quello che l’avrebbe vista lanciare una scarpa a Beppe Vessicchio durante alcune prove.



A ricordare quell’aneddoto è la Fagnani, che ha ripreso una dichiarazione del direttore d’orchestra rilasciata in un’intervista al Corriere della Sera dello scorso anno. “Ornella è una grande artista e ci teneva a rimarcare la sua statura. Dopo ogni concerto io scappavo e evitavo il suo camerino perché sapevo che ci sarebbe stata una sfuriata. Una volta lei stava provando, io continuavo a interromperla finché lei mi lanciò una scarpa. Esasperata“: queste le parole di Vessicchio in riferimento a quell’episodio.



Ornella Vanoni: “Tirai una scarpa a Beppe Vessicchio? Non ricordo

Tuttavia, apprese queste dichiarazioni, Ornella Vanoni è parsa disorientata e ha rivelato di non ricordarsi affatto di quell’episodio: “Ma io non mi ricordo questa cosa. Io che tiro una scarpa a Vessicchio? Poverino. Ma è vero? Gliel’avrò buttata, non credo di averlo preso in faccia“. Il pubblico si è lasciato andare a qualche risata in studio ascoltando la risposta della cantante.

Ma a Belve Ornella Vanoni ha tenuto un vero e proprio show personale. La cantante si è raccontata come non mai, intrattenendo il pubblico con racconti e ricordi divertenti e portandolo dentro il suo variegato mondo. Non solo il suo rapporto con le canne, ma anche un divertente retroscena “intimo”: “In casa stavo sempre con le mutande. Ci fu un periodo in cui ne avevo due, una bianca e una nera, a volte le mettevo insieme. Poi la sera uscivo, tacchi a spillo, vestito lungo e basta. Andavo in giro senza mutande, ma perché bisogna averle per forza?“.