Arriva un’altra folle challenge su TikTok, il social amatissimo dai più giovani di tutto il mondo. Si chiama Benadryl Challenge ma a differenza di quelle che l’hanno preceduta può trasformarsi in una vera e propria trappola mortale per coloro che si avvicineranno con incoscienza. Ad oggi ha infatti già provocato la morte di una ragazzina di appena 15 anni. Ogni giorno su TikTok spuntano miriadi di challenge più o meno innocue. Quest’ultima però rischia di provocare molte più vittime per via dell’elevato livello di pericolosità. A raccontarci in cosa consiste è il quotidiano Corriere della Sera nella sua edizione online. La Benadryl Challenge chiede agli utenti del social, soprattutto ai più giovani ai quali si rivolge, di riprendersi mentre assumono il Benadryl, ovvero un farmaco antistaminico. Ma qual è la sua particolarità? Questo medicinale è noto per avere tra i suoi effetti collaterali quello di provocare allucinazioni. La folle challenge consiste proprio nel filmarsi col proprio smartphone mentre si continua ad assumere il farmaco finché la sostanza inizia a produrre l’effetto indesiderato.



BENADRYL CHALLENGE SU TIKTOK, COS’È: LA PRIMA VITTIMA

A provare come molti altri giovani utenti di TikTok la Benadryl Challenge è stata anche la giovane 15enne Chloe Phillips. La ragazza di Oklahoma City però è stata molto meno fortunata di altri dal momento che è rimasta vittima di una grave overdose ed ha perso la vita. una morte choc provocata proprio da un sovradosaggio del farmaco impiegato nella assurda challenge e che può portare ad un danneggiamento irreversibile del sistema cardiocircolatorio e, nel caso della 15enne, può addirittura fermarlo provocandone quindi la morte per overdose. L’episodio drammatico è avvenuto lo scorso 21 agosto e la storia di Chloe ha commosso molti giovani che come lei usano il social ogni giorno per partecipare a challenge e non solo. Dopo quanto accaduto, la famiglia della vittima spera che ciò possa essere da esempio per tanti altri ragazzini. La zia Janette Sissy Leasure aveva scritto – e successivamente cancellato – un post su Facebook sulla vicenda: “Bisogna che tutto questo si fermi. Non lasciate che muoiano altri ragazzini. Non voglio che altre famiglie passino ciò che stiamo passando noi”. A lanciare l’allarme è stato anche il centro medico della città, l’Oklahoma Center for Poison and Drug Information.

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