Benedetta Cristofani, la 13enne che per 5 giorni è risultata scomparsa dopo essere scappata dall’abitazione nel quartiere Laurentino 38 dove viveva con il padre Roberto Cristofani è stata ritrovata. A dare l’annuncio era stato proprio l’uomo dopo numerosi appelli lanciati sui social ed aver partecipato anche alle ricerche insieme ai carabinieri. La ragazza si è presentata spontaneamente presso il comando della Cecchignola dicendo “Sono io Benedetta, so che mi state cercando” ma aggiungendo anche “Vi prego vi chiedo solo una cosa, non fatemi più stare con mio padre“.



Queste le sue prime parole pronunciate di fronte alle forze dell’ordine alle quali la ragazzina avrebbe anche fatto richiesta di non fare avvicinare il padre una volta giunto in caserma. Ora si indaga sui possibili motivi della fuga, forse una lite a causa del cellulare, una incompresione che aveva sottolineato il padre già in concomitanza della denuncia di scomparsa, ammettendo che comunque non era la prima volta che la figlia si allontanava da casa senza preavviso.



Benedetta Cristofani dopo la fuga chiede ai carabinieri “Non fatemi più stare con mio padre”

Dalla scomparsa e il successivo ritrovamento di Benedetta Cristofani emergono particolari di una famiglia disagiata, un ambiente probematico dalla quale la ragazza era stata più volte allontanata ed affidata ad una casa famiglia a Tarquinia, dalla quale era poi fuggita cinque giorni fa. A dare notizia della fuga erano stati infatti proprio gli operatori della struttura e successivamente sono seguiti gli appelli dei genitori, della madre Germana Ruberto su Facebook e del padre che chiedeva di “indagare nel cellulare per trovare le risposte“.



Benedetta era stata avvistata sul lungomare mentre saliva su un pullman con un trolley, ed aveva poi cercato rifugio a casa di amici, il tutto confermato dai carabinieri dopo accertamento sul telefono della 13enne. Una volta arrivata in caserma però la richiesta è stata quella di non voler più essere affidata al papà, in quella casa dove viveva dallo scorso aprile ma dalla quale era scappata più volte, forse proprio a causa delle ricorrenti incomprensioni, tanto da richiedere l’intervento dei servizi sociali.