Benedetta Mazzini Crocco sceglierà di aggiungere al cognome paterno quello della madre solo quando entrerà nel mondo dello spettacolo. La figlia di Mina e del giornalista Virgilio Crocco nascerà nel ’71, appena un anno più tardi dalle nozze fra i due genitori. Subito dopo la sua nascita però Mina e Crocco decideranno di separarsi, anche se non si conoscono bene le motivazioni. La morte del giornalista avverrà tra l’altro l’anno successivo, a causa di un incidente d’auto in Wisconsin. “Avevo 2 anni, non lo ricordo per quanto mi sforzi di frugare nella memoria”, dirà la figlia, come riferisce Il Fatto Quotidiano. In qualche modo Benedetta prenderà in mano le redini di entrambi i genitori, anche se si dedicherà all’altro volto dello spettacolo, quello che riguarda la tv, il cinema il teatro. Lavorerà al fianco di Mario Monicelli e Leonardo Pieraccioni, farà la modella e l’autrice di programmi per il piccolo schermo. Poi nascerà in lei l’amore profondo per il Continente Nero, che la vedrà su Rai 5 con Africa Benedetta. Un mondo da cui tuttavia Benedetta cercherà di fuggire tempo dopo. Nel frattempo dovrà affrontare altri traumi: finisce a soli 23 anni in un ospedale di Senigallia. “L’auto era in un burrone”, dichiara, “io dentro e senza possibilità di muovermi. Il mio cane morto. Ho aspettato che qualcuno si accorgesse di me per cinque ore. Il camionista che si era addormentato e mi aveva mandato fuori strada, non si era fermato”. Attimi terribili per la Mazzini Crocco, che dovrà rimanere sul letto d’ospedale per un anno e mezzo, a contatto con il rischio che i medici decidessero di amputarle una gamba.



Benedetta Mazzini Crocco, figlia Mini: la forte somiglianza

Impossibile non notare una forte somiglianza fra Benedetta Mazzini Crocco e la madre Mina: i lineamenti del volto, i colori e persino alcuni gesti. La cantante però rimane sempre la sua mamma e nulla di più: sfatato il mito che la vede oppressiva nei confronti della figlia, forse persino ingombrante. “Questa è una cosa che mi hanno sempre cucito addosso. Mia madre è la mia mamma, punto e basta. La persona alla quale voglio più bene al mondo, il mio punto di riferimento”, dice a Il Fatto Quotidiano. Mina rappresenta per Benedetta quel porto sicuro a cui approdare in cerca di consigli, sia per la sfera personale sia per quella lavorativa. “La spalla su cui piangere e quella su cui sorridere”, aggiunge, “ho fatto una strada, l’ho percorsa, talvolta ho sbagliato e sono tornata indietro. E Mina era lì, ma a fare la mamma, senza giudicare”. Oggi, sabato 22 febbraio 2020, Rai 1 trasmetterà una nuova puntata di Una storia da cantare che avrà come protagonista proprio la genialità di Mina. Per quanto riguarda la figlia Benedetta invece, sarà il cinema a regalarle una forte popolarità grazie al film Il Ciclone e a quella famosa scena dello schiaffo dato a Tosca d’Aquino. Poi l’artista sceglierà di inseguire la strada del teatro, che mollerà quando visiterà per la prima volta l’Africa. Le darà la possibilità di inventarsi un mestiere: non una semplice agenzia di viaggi, ma una missione. “Trasmettere agli altri quello che l’Africa ha trasmesso a me”, dice. Benedetta oggi si occupa di viaggi su misura e di permettere ai turisti di visitare i tanti luoghi africani. “Porto le persone a conoscere popoli con usanze e costumi diversi, dai Maasai ai Boscimani”, aggiunge, “dove devono capire che non solo al cinema, ma ospiti di persona con una loro sconfinata cultura. E dignità”.

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