Benedetta Pilato è la nuova ragazza prodigio dello sport italiano. Classe 2005, 17 anni compiuti a gennaio, è reduce dallo straordinario primato del mondo, ottenuto il 22 maggio scorso ai Campionati Europei in vasca lunga di Budapest. Record ottenuto in semifinale, con il tempo di 29 secondi e 30 centesimi, per poi conquistare l’oro in finale con un riscontro cronometrico più alto di soli 5 centesimi. Intervenuta alla trasmissione Un giorno da Pecora, su Radio Uno, la nuotatrice, originaria di Taranto, ha svelato un retroscena sui suoi inizi: “Non mi piaceva il nuoto, anzi in generale non mi piaceva fare sport, poi ho incontrato il mio attuale allenatore quando avevo 5 anni, con lui mi divertivo, mi diverto e quindi pian piano questo sport mi è piaciuto sempre di più”.



Da quel momento è iniziata una serie di successi che, in pochi anni, l’ha portata alla ribalta internazionale, con la medaglia d’argento conquistata ai Campionati Mondiali di Gwangjiu, in Corea del Sud, nel 2019. Da quel giorno, come normale che sia, sono scattati i paragoni con Federica Pellegrini, una delle più grandi nuotatrici della storia, rivelatasi, al grande pubblico, ad Atene, nel 2004 a soli 16 anni.



Pilato: “Io come la Pellegrini? Lo spero tanto!”

Alla domanda inevitabile sul confronto con la Divina del nuoto italiano, Benedetta non si è sottratta: “Mi fa piacere che Federica abbia usato parole di apprezzamento nei miei confronti, detto da lei fa ancora più effetto, spero di arrivare un giorno ai suoi livelli”. L’obiettivo ora è la prossima Olimpiade di Tokio, anche se la sua specialità, i 50 metri rana, non sono previsti nel programma olimpico. Benedetta punterà sui 100, con quali aspettative? “Proverò a migliorare, non so neanche cosa aspettarmi perché è la mia prima Olimpiade, non le ho mai viste nemmeno in tv perché non amo molto guardare sport in televisione”.



La Pilato non sarà la sola italiana a rappresentarci in questa gara, insieme a lei, infatti, ci sarà anche Martina Carraro, bronzo ai Mondiali in Corea nei 100 e di dodici anni più anziana di lei. Due punte, quindi, per cercare di conquistare la finale olimpica e poi, magari, un piazzamento sul podio, anche se sarà la Pilato a dover sopportare la pressione maggiore, vista l’età, il talento e la prospettiva, anche se la distanza non è ancora congeniale alle sue qualità.