Benedetta, muore la zia: “Non ho fatto in tempo a salutarla, mi sento in colpa”

Benedetta Rossi sta affrontando un lutto: è morta sua zia Giulietta che non è riuscita a salutare per l’ultima volta. La nota blogger di cucina ha pubblicato una bellissima dedica alla zia scomparsa, in cui mostra tutto il suo dolore: “Ieri sera Zia Giulietta ci ha lasciato. Non ho fatto in tempo a darle un ultimo saluto, come avrei voluto e mi sento terribilmente in colpa per questo. ”



La cuoca racconta il motivo per cui non era presente nelle ultime ore della zia: “Stavo tornando a casa da Milano dove sto registrando il nuovo programma tv e mancavo da quasi due settimane. Lei mi stava aspettando ed era curiosa di sapere le ultime novità perché era orgogliosa di me… ma non sono riuscita a raccontargliele di persona“. Benedetta Rossi conclude dandole l’addio: “Dopo nonna se n’è andato un altro pilastro della mia vita. Vorrei scrivere tante cose ma oggi non riesco. L’unico pensiero che mi rasserena è immaginare che adesso lei e nonna sono di nuovo insieme a farsi compagnia“.



Benedetta Rossi, duro sfogo contro gli hater che insultano la sua community

Alcuni mesi fa, la cuoca si è lasciata andare a un duro sfogo contro gli hater che prendono di mira la sua community, con insulti e derisione. Le parole della cuoca e imprenditrice hanno un sapore piuttosto amaro: “Questo è il genere video che non mi piace fare, ma ormai è arrivata l’ora di mettere dei paletti. Non mi interessa se vengo presa in giro io per quello che faccio, per come lo faccio e per quello che rappresento” afferma.



La blogger aggiunge: “Ormai dopo oltre un decennio sul web sono abituata, ma quello che mi dà tanto tanto fastidio è quando vengo presa come pretesto per offendere la mia community e intere categorie di persone. Persone normali che vengono derise e trattate come ignoranti solo perché alcuni che pretendono di innalzarsi a divulgatori onnipotenti, invece di fermarsi ad esprimere le proprie idee si lanciano in giudizi e categorizzazioni che, secondo me, sono al limite della discriminazione”.