PAPA BENEDETTO XVI, IL RICORDO DI PADRE GEORG GAENSWEIN

Per la terza volta Mons. Georg Gaenswein, ex segretario particolare del Papa Emerito Joseph Ratzinger, torna in tv dopo la scomparsa di Benedetto XVI e lo fa in una data tutt’altro che casuale: oggi 16 aprile 2023 il vescovo tedesco racconterà la sua testimonianza di anni passati accanto al Papa Emerito nel giorno in cui avrebbe compiuto 96 anni. Accolto negli studi di “Verissimo”, Padre Georg Gaenswein – attuale Prefetto della Casa Pontificia, in attesa di una collocazione nuova dopo esser stato per oltre un decennio il segretario particolare di Benedetto XVI – racconterà di questi primi mesi di “vita nuova” senza più esser di fianco al Santo Padre Joseph Ratzinger.



«Ho sentito un grande vuoto ma con gli occhi della fede sono in pace» ha raccontato di recente Padre Georg intervistato alla “Bild”, «Sono in pace perché ho accompagnato papa Benedetto fino alle porte del paradiso. Spero che Pietro gliela abbia aperta». Non ci sono dubbi secondo il suo ex segretario particolare, «Ratzinger ora è nella gioia della fede. Questa è stata una grande consolazione per lui». Da circa 3 mesi il racconto degli anni passati con Papa Benedetto XVI è messo nero su bianco nel libro “Nient’altro che la verità. La mia vita con Benedetto XVI”, frutto di un dialogo avvenuto nell’ottobre 2022, solo due mesi prima della morte di Benedetto XVI (avvenuta il 31 dicembre 2022, ndr): «ho detto al Santo Padre “Ho detto “dopo la tua morte ci saranno pubblicazioni che affermano ogni sorta di cose – ecco perché penso che sia importante alzare la mia voce, che può riferire e correggere le cose da vicino”».



MONS. GEORG GAENSWEIN: “RINUNCIA PAPA RATZINGER, ECCO LA VERITÀ”

Mons. Gaenswein parla delle tante cose inesatte riferite sul conto di Benedetto XVI, a cominciare dalle accuse di aver addirittura coperto alcuni preti pedofili quando du arcivescovo di Colonia: «Era stato accusato di qualcosa di non vero: lo hanno accusato di essere un bugiardo», ha detto padre Georg ancora alla “Bild”, «L’accusa di cui ho parlato era che era un bugiardo. Chiunque conosca anche solo un po’ Papa Benedetto e l’integrità della sua persona può immaginare quanto fosse profondamente scosso». Nel libro appena pubblicato e nelle interviste tv che hanno preceduto questa ultima ospitata a “Verissimo”, Mons. Georg Gaenswein ha raccontato da vicino l’evento che ha cambiato forse per sempre la storia della Chiesa, ovvero la rinuncia al Soglio Pontificio operata da Benedetto XVI in quel 11 febbraio 2023. Nonostante i documenti rubati dal suo cameriere (Paolo Gabriele, ndr), nonostante i primi scandali che si affacciavano da diverse Diocesi sui casi di pedofilia “coperti” e visto anche il tema non da poco della gestione finanziaria della Santa Sede, Benedetto XVI non si dimise da Pontefice per quei motivi. A chi definisce la rinuncia di Ratzinger una reazione ai documenti rubati su Vatileaks – in quanto avrebbero potuto rappresentare un ricatto-minaccia al Pontefice – Padre Georg è stato netto nella sua intervista a “La Scelta” di Ezio Mauro su Rai 3.



«Lo escludo totalmente. Non c’era nient’altro di peso. Io ho parlato una volta di questo con Papa Benedetto, ma tutti questi scandali, come vengono chiamati, non erano anche un motivo per lasciare? No, ha risposto, la questione non ha influito sulla mia rinuncia. L’11 febbraio 2013 ho detto i motivi: mi mancavano le forze e per governare. Per guidare la Chiesa, oggi, servono le forze, altrimenti non funziona», spiega Padre Georg spiegando quei giorni incredibili che portarono alla rinuncia al ruolo di Papa regnante. «Il Papa me lo ha detto a Castel Gandolfo. Era fine settembre del 2012. La mia reazione immediata è stata questa: “Santo Padre è impossibile, questo proprio non è possibile”», racconta ancora Mons. Gaenswein Georg. All’amico di sempre, conosciuto nel 1995 e rimasto con lui praticamente sempre in tutti i passaggi da Cardinale a Papa e infine a Papa Emerito, Georg oppose «non puoi farlo. Santo Padre, no. Si deve e si può pensare a ridurre gli impegni, questo sì. Ma lasciare, rinunciare è impossibile». Qui Papa Benedetto lo lasciò parlare salvo poi aggiungere con la consueta pace e serenità che trasmetteva: «mi ha detto “lei può immaginare che ho pensato bene a questa scelta, ho riflettuto, ho pregato, ho lottato. E ora le comunico una decisione presa, non una tesi da discutere. Non è una quaestio disputanda, è decisa. La dico a lei, e lei adesso non deve dirla a nessuno”».