L’attrice Benedicta Boccoli torna a teatro e in una nuova intervista racconta il suo rapporto con il tradimento, argomento scottante di cui parla anche nella messa in scena al Teatro Lo Spazio di Roma. Oggi legata al comico e attore Maurizio Micheli, non di sa molto della sua vita privata passata; ma Benedicta ha un’idea ben precisa sul tradimento in un rapporto e sulla parità di genere.



L’attrice ha raccontato tutto questo a Il Tempo, che l’ha incontrata in occasione del suo nuovo spettacolo, chiamato “Dis-order” che tratta proprio, in diverse sfumature, il tema del tradimento. Ecco cosa ha raccontato Benedicta Boccoli di questo argomento.

Benedicta Boccoli e il tradimento: “Fa malissimo, non lo sopporto”

Benedicta Boccoli torna a teatro, dopo una carriera di cinema e televisione, torna a teatro interpretando una pièce teatrale che parla di un tema molto importante, ovvero il tradimento di coppia. L’attrice ha rilasciato un‘intervista a Il Tempo, che ha affrontato l’argomento chiedendole cosa ne pensava anche personalmente di questo tema, di come lo affronta e di come valuta il tradimento in un rapporto.



Parlando di come si confronta con il tradimento, Benedicta Boccoli è stata molto chiara, non è per nulla tollerante in merito: “Lo sopporto poco. A vent’ani lo tolleri, a trenta t’arrabbi, a 40 o 50 lo accetti, ma fa malissimo”. Insomma, l’attrice non è d’accordo con la mancanza di fiducia in una coppia e, inoltre, ha un pensiero ben chiaro su come questo influisca sulla parità di genere. Secondo lei, l’uomo rispetto alla donna tradisce d’istinto e a volte bisognerebbe capirlo, anche se non deve essere sempre accettato: “L’uomo se tradisce è un fico, la donna è una puttana. La parità di genere ancora richiede molta strada. Anche nelle commedie, quando si parla di corna, la macchina scenica funziona. L’uomo cornuto fa ridere sempre”.



Benedicta Boccoli e i progetti per il futuro

Benedicta Boccoli, dopo una carriera come soubrette e in fiction tv, arriva a teatro in questa commedia che, come lei descrive, diventa poi un dramma: “Mi piace da morire allontanarmi dalla soubrette che ero. È un bel gioco. Affrontare questioni del quotidiano è tutta un’altra cosa”. Ora, dopo questi due spettacoli al teatro di Roma, è pronta per nuovi progetti, tra cui un cortometraggio: “Ho girato un secondo cortometraggio da regista “Come un fiore”, che riguarda il tumore al seno perché io l’ho avuto”.

Per questo lavoro si è ispirata a un episodio vissuto quando era piccola: “Ero a Formentera, stavamo nudi dalla mattina alla sera. L’ c’era un’amica dei miei zii che aveva subito una mastectomia. Era bellissima e non aveva la ricostruzione. Appoggiava un fiore sulla cicatrice e ogni giorno lo cambiava. Allora ho preso una bimba di dieci anni che sono io, incarnata Carol, figlia di Fanny Cadeo, e dieci donne nude diversissime. Si è creata un’atmosfera meravigliosa”. Sulla malattia, Benedicta Boccoli racconta che la sua vita è cambiata dopo quel momento e che la vita ora per lei è ancora più importante di prima: “Faccio solo ciò che mi fa stare bene. Mi sono attaccata alla vita”.