Da quando è stato aperto il cammino sinodale della Chiesa in Germania, il 30 gennaio 2020, una parola risuona sempre più spesso nelle cronache e nelle preoccupazioni in arrivo presso il Vaticano: scisma. Dai preti sposati, al sacerdozio femminile fino alla comunione per i divorziati: ma soprattutto, il punto più “caldo” di questi ultimi mesi, la possibilità delle coppie gay di ricevere la benedizione della Chiesa.
Su questo in particolare il Vaticano ha espresso il 15 marzo 2021 un “Responsum ad dubium” che chiude ogni possibilità di cambiamento in seno alla dottrina della Chiesa Cattolica: «la Chiesa ha il potere di dare la benedizione alle unioni di persone dello stesso sesso? Non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso». La decisione netta della Congregazione per la Dottrina della Fede ha scatenato reazioni di aperto contrasto in ogni parte del mondo, specie in Germania dove già da tempo parte della Congregazione Episcopale è schierata a favore della benedizione delle coppie gay e diversi sacerdoti già le praticano in consuetudine.
COPPIE GAY, LA CHIESA TEDESCA SI SPACCA
Alcuni vescovi si sono schierati direttamente contro la posizione del Vaticano e di Papa Francesco, organizzando per la Giornata Mondiale contro l’Omofobia (il prossimo 17 maggio) una serie di iniziative nazionali con benedizioni delle coppie lesbiche e omosessuali a Berlino, Monaco, Francoforte, Colonia, Aquisgrana e Quakenbrück. Una settimana di proteste, iniziata oggi, con sacerdoti di 100 chiese cattoliche che decidono di esporre la bandiera LGBT e procedere con le benedizioni in aperto contrasto alle direttive del Vaticano. «La Chiesa cattolica sta perdendo contatto con la ‘realtà vivente’ delle persone Lgbt», attacca Christian Olding, un sacerdote della città di Geldern. Il Presidente della Conferenza Episcopale tedesca, che pure si è detto a favore della benedizione di coppie gay cattoliche, non ha gradito l’ardire della protesta temendo uno scisma vero e proprio con la Chiesa di Roma: per il vescovo Georg Bätzing – n.1 della Chiesa tedesca – è preferibile far emergere dal Cammino Sinodale la decisione finale, senza arrivare allo strappo con iniziative come quella organizzata da diversi sacerdoti tedeschi. «C’è il rischio di uno scisma nella Chiesa cattolica dalla Germania e ci si può chiedere se non sia già latentemente realizzato», osserva Padre Gero Weishaupt, vicario giudiziario dell’arcidiocesi di Colonia, raggiunto da Aci Stampa. Con lui anche l’ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, e una parte importante della Conferenza Episcopale: Rainer Maria Woelki (Colonia), Stephan Burger (Friburgo), Ulrich Neymeyr (Erfurt), Gregor Maria Hanke (Eichstätt), Wolfgang Ipolt (Görlitz), Stefan Oster (Passau) e Rudolf Voderholzer (Ratisbona). Su posizioni “scismatiche” invece lo stesso Presidente Batzing, Helmut Dieser (Aachen), Reinhard Marx (Monaco e Freising), Franz-Josef Bode (Osnabrück), Peter Kohlgraf (Mainz) e Heinrich Timmerevers (Dresden-Meissen).
ORA COSA SUCCEDE?
Lo slogan lanciato è “#liebegewinnt” (“l’amore vince”) e il rischio concreto dello scisma in Germania (dove già si consumò la Riforma Protestante di Lutero) è sempre più vicino, come ammonisce il cardinale tedesco Walter Brandmuller «si tratta di uno scandalo enorme, un segnale terrificante di eresia, scisma e crollo della chiesa». Esplicito e molto netto l’intervento dell’ex Presidente Cei Camillo Ruini che al Foglio in una recente intervista ha ammesso di pregare il Signore perché si eviti un nuovo scisma: «benedizioni coppie gay? semplicemente la Chiesa non ha il potere di eseguirle. Può essere benedetto, infatti, solo ciò che è conforme ai disegni di Dio, non ciò che è loro contrario, come le union tra persone dello stesso. Le persone possono certamente essere benedette, ma perché si convertano, non perché si confermino nel loro peccato. Dio stesso benedice l’uomo peccatore affinché si lasci cambiare da Lui, ma non può benedire il peccato. La Chiesa non può farlo. Nessuno ha questo potere».